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Matteo Segattini, un italiano che vive stabilmente in Australia, ha raccontato un aspetto poco conosciuto del paese: in alcune comunità remote l’alcol è totalmente illegale. Non si tratta di una scelta culturale superficiale, ma di una decisione politica e sociale che riguarda soprattutto le aree desertiche abitate prevalentemente da aborigeni australiani. Una contraddizione evidente, se pensiamo che l’Australia viene considerata una delle nazioni più “occidentali” nello stile di vita e nelle libertà individuali.
Perché in alcune comunità dell’Australia l’alcol è vietato
Chi ha guardato una cartina dell'Australia lo sa. Perth è l'unica 'grande' città della Costa Ovest e tutte le altre metropoli si trovano sulla Costa Est. Per il resto, gran parte della nazione è costituita da zone desertiche disabitate. Dove ci sono insediamenti, spesso piccoli e isolati, vivono soprattutto comunità aborigene. Proprio in queste aree, tutti gli stati australiani hanno introdotto tra 2000 e 2008 un divieto totale di consumo e vendita di alcolici. Le ragioni, spiega Segattini, sono concrete e radicate nella storia.
Il primo fattore riguarda la sicurezza. In comunità difficili da raggiungere dalla polizia, l’abuso di alcol provoca risse, episodi di violenza domestica e criminalità. Non è un caso che le autorità abbiano imposto il divieto per ridurre drasticamente gli interventi di emergenza.
Il secondo aspetto è la salute. Tra gli aborigeni, l’alcol è stato per decenni un fattore di fragilità. Non essendo parte della loro cultura tradizionale, l’organismo lo metabolizza con maggiore difficoltà rispetto ai discendenti dei colonizzatori europei. Oggi l’alcol rappresenta la seconda causa di malattia tra gli aborigeni australiani, con un legame diretto con patologie croniche e complicazioni durante le gravidanze.

La terza ragione riguarda la vita sociale ed economica. L’abuso di alcol mina i redditi delle famiglie, compromette la frequenza scolastica dei bambini e mette a rischio la stabilità delle case. A ciò si aggiunge un elemento storico: i traumi ereditati dal colonialismo, uniti a povertà e razzismo, hanno reso necessarie misure drastiche per proteggere queste comunità vulnerabili. È emerso che per 'indebolire' le popolazioni locali, i conquistatori europei regalassero loro alcol in quantità, avendo vita facile nel colonizzare parti del paese di loro interesse.
Come funziona l’acquisto di alcolici in Australia
Fuori dalle comunità con divieto assoluto, l’alcol è legale ma regolamentato in modo molto rigido. Per acquistarlo occorre recarsi nei cosiddetti bottle shops o liquor stores, negozi specializzati che si trovano spesso accanto ai grandi supermercati. Catene come Dan Murphy’s, Liquorland o BWS sono i punti di riferimento principali.
In alcune (pochissime) zone, ad esempio nel Victoria, supermercati come Aldi, IGA, Coles e Woolworths hanno ottenuto licenze per vendere alcolici, talvolta in spazi interni, talvolta in punti vendita adiacenti. In altri stati, come il Queensland, la legge vieta questa possibilità. La normativa quindi cambia da stato a stato e i consumatori devono sempre verificare le regole locali.
Per acquistare alcolici bisogna dimostrare di avere almeno 18 anni mostrando un documento d'identità, ma spesso i controlli vengono effettuati fino ai 25 anni.
Supermercati, eccezioni e consigli pratici
In Australia non esiste una regola unica. L’acquisto di alcolici all’interno dei supermercati è raro e dipende dalle licenze statali. Chi vuole essere sicuro di trovare una buona scelta di bottiglie deve rivolgersi direttamente ai bottle shops, che non possono fare pubblicità e hanno un aspetto anonimo dall'esterno. Conviene portare sempre con sé il passaporto o un documento ufficiale, soprattutto se si dimostrano meno di 25 anni. Gli esperti suggeriscono inoltre di controllare attentamente la normativa locale prima di viaggiare in una nuova regione.
Un confronto con il prezzo delle sigarette
Se l’alcol viene regolato con restrizioni e divieti, le sigarette non sono illegali ma hanno un ostacolo diverso: il prezzo. Le tasse altissime rendono l’Australia il paese più caro al mondo per i fumatori. A Melbourne, ad esempio, un pacchetto di Marlboro ha superato i 26 euro, mentre in molte altre città il costo medio resta superiore all'equivalente in dollari australiani di 20 euro. Una politica che mira a scoraggiare il consumo, riducendo le malattie legate al fumo.
L’Australia tra libertà e restrizioni
Il caso dell’alcol vietato nelle comunità aborigene mostra come l’Australia applichi regole che possono sembrare in contraddizione con l’immagine di nazione occidentale e libera. Tuttavia, dietro queste scelte ci sono motivazioni sociali, sanitarie e culturali profonde. In un paese vastissimo, con territori difficili da controllare e comunità con una storia complessa, le leggi sull’alcol diventano uno strumento di protezione. Per molti, questa politica rappresenta un esempio di come le istituzioni possano intervenire in modo mirato per difendere salute e sicurezza, pur rinunciando a parte della libertà individuale. E dove anche portare un oggetto 'innocuo' può risultare in una multa da 2000$ all'aeroporto.
