Russia, italiano trova un distributore che vende la limonata sovietica: prezzo e ingredienti

Il content creator e tour operator Gildo Avella, conosciuto online come “In Russia con Gildo”, ha riportato alla luce un pezzo di storia sovietica che ancora oggi sorprende i viaggiatori: i distributori automatici di limonata sovietica. Durante uno dei suoi video, girato in una zona urbana della Russia contemporanea, Gildo si è imbattuto in una macchina dal colore rosso acceso che riporta la scritta in cirillico “газированная вода”, traducibile come “acqua frizzante”.

Un tuffo nel passato che ha incuriosito il pubblico italiano, sempre affascinato dai contrasti tra la vita moderna russa e quella dell’epoca sovietica. Dopo il 2022, viaggiare in Russia è diventato complesso per gli italiani: voli diretti sospesi, carte di credito bloccate e burocrazia stringente hanno ridotto quasi a zero il flusso turistico dall’Europa. Pochi giorni fa abbiamo dedicato un articolo a uno dei pochi turisti italiani che aveva documentato il suo viaggio verso Mossca. Video come quello di Gildo continuano a generare attenzione perché raccontano dettagli autentici di un paese che, nonostante le difficoltà, resta una meta dal fascino unico.

Il distributore di limonata sovietica: come funziona e quanto costa

Nel video, Gildo mostra passo dopo passo il funzionamento della macchina. Inserisce la carta di pagamento e seleziona uno dei due gusti disponibili in quel momento oltre a limone: pera. Con soli 50 rubli, equivalenti a 0,50 euro al 18 settembre (va detto che il rublo dal 2023 al 2025 è crollato in valore rispetto all'Euro), ottiene un bicchiere di acqua frizzante aromatizzata allo sciroppo. Dopo un sorso, commenta con semplicità: “Ok, è acqua frizzante con sciroppo. Buona, però!”.

Il bicchiere contenente la limonata sovietica
Il bicchiere contenente la limonata sovietica

La macchina ricorda fedelmente le versioni originali sovietiche, anche se oggi viene utilizzata con bicchieri di carta usa e getta. Negli anni ’60, ’70 e ’80 non esistevano contenitori usa e getta: un unico bicchiere di vetro veniva condiviso tra più persone, con la possibilità di sciacquarlo in un getto d’acqua integrato nella stessa macchina. Una pratica impensabile per i nostri standard igienici, ma che all’epoca rappresentava la normalità.

Gazirovannaya voda: l’icona dell’URSS

Il distributore di “gazirovannaya voda” era una presenza comune nelle città sovietiche dagli anni ’50 fino agli anni ’90. Si trovava in stazioni ferroviarie, scuole, fabbriche e parchi. Chiunque poteva scegliere tra due opzioni:

  • Prostaya voda – solo acqua frizzante, spesso gratuita o quasi.
  • S syropom – acqua frizzante con sciroppo, al costo di pochi kopeki.

I gusti più diffusi erano limone, pera e il particolare tarhun, un mix agrumato molto popolare. La versione al limone veniva spesso chiamata “limonad”, anche se non corrispondeva esattamente alla limonata occidentale. Per milioni di cittadini sovietici, quella bevanda rappresentava non solo un momento di ristoro, ma anche un simbolo di socialità e condivisione.

Dalla vita collettiva sovietica al consumismo moderno

Il distributore automatico racconta molto più di un semplice aneddoto: riflette le profonde differenze tra l’Unione Sovietica e la Russia contemporanea. Durante l’epoca sovietica, la logica dei consumi puntava sulla condivisione e sul riuso. I beni erano distribuiti attraverso canali centralizzati, i marchi erano pochi e le scelte limitate. Gli oggetti avevano lunga durata e venivano riparati, non sostituiti.

Oggi, invece, prevale il consumo individuale. I supermercati russi offrono centinaia di marchi e prodotti, il packaging è monouso e i grandi centri commerciali hanno sostituito i chioschi collettivi. L’esperienza di bere una limonata sovietica al distributore diventa così un atto nostalgico, che riporta alla memoria una società basata sulla fiducia collettiva e sulla gestione pubblica delle risorse.

Un simbolo tra passato e presente

L’esperienza documentata da Gildo Avella ha acceso la curiosità degli utenti italiani, che vedono in quel distributore un ponte tra due mondi. Da un lato, la Russia odierna che si apre al turismo con nuove modalità di consumo, dall’altro l’eredità dell’URSS, dove anche una semplice bevanda gassata diventava un rituale di condivisione. Bere quella limonata significa, oggi come allora, compiere un piccolo viaggio nel tempo.

Il fascino di questi distributori non risiede solo nel gusto della bevanda, ma nella loro capacità di raccontare la storia sociale ed economica di un intero paese. Ogni bicchiere evoca immagini di studenti, operai e famiglie che, tra gli anni ’60 e ’80, condividevano non soltanto il vetro, ma anche un’idea di comunità che oggi appare lontana.

 

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