"Ho trovato la pianta da esterni perfetta per eliminare le zanzare", la scoperta della botanica italiana

Una content creator e botanica molto seguita, @pianteinveranda, ha mostrato ai suoi follower la pianta che, nel suo terrazzo, sta letteralmente “ripulendo” l’aria dalle zanzare. Non parliamo di repellenti o spray, ma di una pianta carnivora vera e propria: la Drosera. Nel suo video, racconta che l’esemplare è diventato adulto - per quanto il vaso sia molto piccolo - da pochi giorni e ha già “catturato” decine di zanzare su un vaso compatto, con diversi fili vegetali costellati di puntini scuri.

Appiccica gli insetti con le sue gocce appiccose simili a rugiada, quando l’insetto vi si appoggia rimane bloccato e appiccicato. Lentamente, poi, la pianta si ‘raccoglie’ su sé stessa e lo mangia”, spiega. La definisce una soluzione “bella, naturale e super efficace” per chi vive circondato dalle zanzare. Poi scherza: “Ce ne vorrebbe un camion, ma una piccola dà soddisfazioni”. Partiamo da qui per capire come funziona e come coltivarla correttamente all’esterno.

Drosera: come funziona davvero la pianta carnivora che intrappola le zanzare

La Drosera appartiene a un genere con oltre 150 specie. Il meccanismo è semplice ma ingegnoso: le foglie portano tricomi ghiandolari che emettono una mucillagine vischiosa in minuscole gocce lucenti (da qui l’effetto “rugiada”). L’insetto — spesso un moscerino o una zanzara, su quelli grandi potrebbe non avere effetto — si posa, resta incollato, la foglia si incurva lentamente e la pianta secerne enzimi digestivi che scompongono i tessuti. Ciò che rimane diventa nutrimento minerale. Non si tratta di magia: è strategia evolutiva nata in ambienti poveri di azoto.

Nel caso raccontato da @pianteinveranda, i “puntini” che punteggiano i fili (le foglie allungate) sono in buona parte zanzare intrappolate. Chi prova in terrazzo o in giardino tende a notare risultati specialmente durante le ore più calde e umide, quando le zanzare cercano riparo o si spostano tra vasi e ringhiere.

Il test di @pianteinveranda: cosa aspettarsi (e cosa no) da una Drosera all’aperto

Il caso reale aiuta a tarare le aspettative: una sola Drosera già adulta può catturare molti piccoli insetti. La creator parla di e mostra “decine di zanzare” rimaste attaccate in poche ore su un vaso di piccole dimensioni. È un dato concreto che mostra il potenziale della pianta nel microambiente di un balcone. Allo stesso tempo, la stessa botanica precisa che “ce ne vorrebbe un camion” per neutralizzare tutte le zanzare di un’area ampia. È il punto chiave: la Drosera riduce la presenza di insetti nello spazio immediatamente circostante, non “bonifica” un intero quartiere.

I fili della pianta hanno catturato decine di zanzare in poche ore.
I fili della pianta hanno catturato decine di zanzare in poche ore.

Per massimizzare l’efficacia in esterno, molti appassionati affiancano più esemplari in una ciotola larga, così da aumentare la superficie fogliare “collante”. Una buona esposizione (luce abbondante) e un posizionamento vicino alle zone di passaggio degli insetti fanno la differenza.

Come coltivare la Drosera su balcone e in giardino: luce, acqua e substrato

Coltivarla non è complicato, purché si seguano regole specifiche per le carnivore:

  • Luce: predilige molta luce. In estate, nelle zone più calde, può giovarsi di qualche ora di luce filtrata nelle ore centrali. Più luce = gocce più copiose e colorazione più intensa.
  • Acqua: usare acqua piovana o distillata (mai calcarea). Metodo del sottovaso sempre umido, senza far seccare completamente il substrato.
  • Substrato: mix povero di nutrienti, di solito torba bionda di sfagno (non concimata) con perlite o sabbia silicea. Evitare terricci universali e fertilizzanti: danneggiano le radici.
  • Vaso: meglio ciotole larghe per aumentare la superficie di cattura; plastica chiara per non surriscaldare il pane radicale.
  • Clima: diverse specie tollerano l’esterno in buona parte d’Italia nella stagione mite. In inverno, proteggere dal gelo (specie tropicali come Drosera capensis) o scegliere specie rustiche (ad es. Drosera rotundifolia, presente in natura in ambienti torbosi europei e da non prelevare allo stato spontaneo).

Un accorgimento pratico: avvicinare la Drosera a sorgenti di luce e umidità (ad esempio vicino a sottovasi d’acqua) e a piante che attirano insetti migliora la resa. Evitare trattamenti insetticidi sulle vicine: ridurrebbero le prede disponibili.

Quanto costa e dove reperirla: i semi di Drosera hanno prezzi accessibili

Un motivo in più per provarla è il prezzo. I semi di Drosera risultano spesso economici: confezioni da 50 semi si trovano in genere tra 3 € e 5 €, a seconda della specie e del venditore. Chi preferisce accorciare i tempi può acquistare piante giovani in vaso; i costi restano contenuti rispetto ad altre carnivore.

Per chi semina: la germinazione richiede substrato sterile e umido, luce diffusa e temperature miti. Non interrare i semi in profondità: basta appoggiarli e nebulizzare. La crescita iniziale appare lenta; dopo alcune settimane, con luce adeguata, compaiono le prime goccine di mucillagine. Con un paio di esemplari ben avviati, sul balcone si nota già un calo dei moscerini e delle zanzare attirati dalle foglie.

Consigli rapidi per risultati visibili contro le zanzare

  • Più piante, più catture: predisporre 2–4 Drosera in una ciotola ampia aumenta la superficie “appiccicosa”.
  • Posizionamento strategico: vicino a punti di passaggio (porte-finestre, sedute esterne, zone umide tra i vasi).
  • Luce e acqua “giuste”: sole abbondante, sottovaso sempre umido con acqua non calcarea.
  • Niente concime: la pianta ottiene nutrienti dalle prede; i fertilizzanti rischiano di danneggiarla.
  • Approccio integrato: eliminare i ristagni d’acqua nei sottovasi e usare larvicidi nei tombini riduce le nascite; la Drosera “rifinisce” il lavoro nel raggio del vaso.
Nota etica: non prelevare piante o semi in natura. Scegliere vivai e rivenditori affidabili. Le indicazioni riportate derivano dall’esperienza pratica condivisa da @pianteinveranda e dalle conoscenze botaniche sulla Drosera. Valutare sempre le condizioni climatiche locali prima di lasciare le carnivore all’esterno.

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