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Su RaiPlay c'è una serie tv italiana poco conosciuta, ma molto travolgente e originale: nel cast c'è anche Damiano Gavino.
Tra le serie italiane che meritano di essere riscoperte su RaiPlay c’è Shake, un titolo che ha sorpreso chi lo ha guardato, ma che ancora oggi rimane poco conosciuto rispetto al suo reale valore. Una storia intensa e avvincente che porta l’Otello di Shakespeare nel cuore di un liceo romano e nel mondo del parkour, trasformando un grande classico in un racconto vibrante e vicino alle nuove generazioni.
La serie italiana poco conosciuta, ma originale: vale la pena riscoprirla su RaiPlay
Il protagonista è Thomas, un ragazzo di sedici anni che vive diviso tra gli impegni scolastici e la passione per il parkour, disciplina che pratica insieme agli inseparabili amici Michele e Gaia. La sua vita sembra quella tipica di un adolescente, ma tutto cambia quando si innamora di Beatrice, la ragazza più popolare della scuola. Da questo momento prende forma un intreccio di emozioni, gelosie e incomprensioni che richiama fedelmente il dramma shakespeariano.
Gaia, che in questa rilettura rappresenta il moderno “Iago”, diventa il motore dei contrasti che mettono in difficoltà Thomas. Michele invece, il “Cassio” della vicenda, si ritrova suo malgrado in mezzo a rivalità e sospetti. Sullo sfondo, i legami familiari complicati, la ricerca di un’identità e quel senso di appartenenza che tutti gli adolescenti desiderano ma che spesso si trasforma in fragilità. Uno degli aspetti più interessanti di Shake è la capacità di attualizzare un classico senza renderlo distante. La gelosia che diventa ossessione, il tradimento che incrina i rapporti più forti, la difficoltà di distinguere l’amore autentico dal desiderio di possesso.
Tutti temi che Shakespeare aveva già messo al centro del suo Otello e che oggi, trasposti nella vita di un gruppo di liceali, risultano incredibilmente vicini al pubblico giovane. La serie dimostra che le passioni umane non hanno tempo e che, al di là delle epoche e delle ambientazioni, certi conflitti interiori sono universali. È proprio questo equilibrio tra tradizione e modernità a rendere Shake un prodotto unico nel panorama italiano.
Un cast giovane ma convincente
A dare vita ai personaggi ci sono attori emergenti che stanno iniziando a farsi conoscere anche grazie ad altre produzioni. Thomas ha il volto di Jason Prempeh, mentre Beatrice è interpretata da Giulia Fazzini. Gaia, la figura che meglio rappresenta la manipolazione e l’ambiguità, è portata in scena da Giada Di Palma. Michele è interpretato da Alessandro Cannavà, mentre Emilia e Leonardo hanno rispettivamente i volti di Greta Esposito e Damiano Gavino.

Molti di loro hanno già partecipato a serie di successo come Mare fuori o Un professore, ma qui hanno la possibilità di mostrare nuove sfumature, cimentandosi con personaggi complessi e sfide emotive non semplici da affrontare. Il risultato è un cast fresco, autentico e molto credibile nella rappresentazione delle dinamiche adolescenziali.
Un’occasione da non perdere in streaming
La prima stagione di Shake è composta da otto episodi di circa mezz’ora ciascuno, disponibili gratuitamente su RaiPlay dal 14 aprile 2023. Un formato breve che rende la visione scorrevole e adatta anche a chi vuole guardare la serie tutta d’un fiato. Pur non avendo avuto la stessa visibilità di altri titoli, la serie ha conquistato una piccola ma solida comunità di spettatori che ne apprezzano il coraggio e l’originalità. Guardarla oggi significa non solo scoprire un prodotto italiano di qualità, ma anche capire come i grandi classici possano ancora parlare alle nuove generazioni se raccontati con linguaggi e ambientazioni vicine alla loro quotidianità.
Shake è un esempio raro di teen drama che osa, che prende un capolavoro della letteratura e lo trasforma in un racconto urbano, fatto di corse sui tetti, amori acerbi e conflitti interiori. Non è la solita serie adolescenziale: dietro ogni episodio c’è un richiamo forte a domande universali che riguardano tutti, non solo i ragazzi. Per chi ama Shakespeare, sarà interessante vedere come i suoi temi vengano riletti con freschezza. Per chi invece non conosce Otello, Shake diventa un’occasione per avvicinarsi al grande drammaturgo senza la distanza del linguaggio classico.
