Montagnana in Veneto, il borgo murato che incantò Bernard Berenson: tra torri medievali, il Duomo gotico e panorami mozzafiato, un viaggio in bicicletta che sembra fermare il tempo.
C’è chi dice che pedalare sia un modo per rallentare il tempo, e forse è vero. Io l’ho scoperto in Veneto, quando ho deciso di seguire l’itinerario delle città murate in provincia di Padova. È stato durante questo percorso che sono arrivato a Montagnana, un luogo che lo storico dell’arte Bernard Berenson definì «una delle vere glorie d’Italia». Non esagerava: entrando tra le mura di questo borgo, ci si sente davvero avvolti da una dimensione antica, intatta, in grado di sorprendere e affascinare a ogni passo.
Varcare Porta Padova, l’antico accesso principale, è come aprire un sipario sul Medioevo. Le mura merlate si estendono per oltre due chilometri, intervallate da 24 torri esagonali che custodiscono da secoli la città. L’impatto è imponente e immediatamente evocativo: sembra di tornare indietro nel tempo, tra cavalieri e mercanti che animavano i vicoli del borgo.

Il cuore del borgo e le sue architetture
La bicicletta è il mezzo perfetto per girare Montagnana. Bastano poche pedalate per ritrovarsi in Piazza Vittorio Emanuele II, il cuore pulsante del borgo, con il suo “listón” veneziano che attraversa lo spazio e invita a camminare lentamente, osservando palazzi storici e dettagli architettonici che parlano di secoli di ricchezza e cultura. Al centro, la statua che domina la piazza ricorda il legame della comunità con la propria storia. Proprio qui si affaccia il Duomo di Santa Maria Assunta, un gioiello di tardo gotico che sorprende con la sua eleganza e le decorazioni raffinate. Entrando, la luce che filtra dalle vetrate crea un’atmosfera mistica che amplifica il senso di bellezza senza tempo.
Impossibile non restare colpiti dal Castello di San Zeno, con il suo mastio che svetta a 38 metri d’altezza. Salendo fino in cima, lo sguardo abbraccia l’intero borgo e le campagne circostanti, offrendo una prospettiva privilegiata che da sola vale il viaggio. Poco distante, la Rocca degli Alberi, costruita nel 1360, racconta un’epoca in cui l’acqua circondava le mura e i ponti levatoi regolavano l’accesso alla città.
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Chiese e ville che arricchiscono l’anima del borgo
Montagnana non è solo mura e torri. È anche spiritualità e arte. La Chiesa di San Francesco, con la sua facciata romanica trecentesca, custodisce un prezioso organo Callido del ’700, capace ancora oggi di far vibrare le sue note nell’aria. Poco più in là, ecco apparire la Villa Pisani, elegante esempio di architettura palladiana, segno tangibile di un passato aristocratico che continua a vivere nelle forme perfette delle sue linee.
Chi arriva a Montagnana in bicicletta scopre non solo un borgo pittoresco, ma un luogo che sa regalare emozioni profonde. Ogni strada, ogni porta, ogni torre sembra voler raccontare una storia, mentre il ritmo lento del pedalare permette di assaporare ogni dettaglio. Anche la più recente Porta XX Settembre, aperta a fine ’800 per collegare il centro alla ferrovia, diventa parte di un racconto più ampio, che mescola il fascino medievale con le trasformazioni moderne.
Montagnana è un’esperienza che va oltre la semplice visita turistica: è un viaggio nella storia, nell’arte e nell’architettura che hanno reso grande l’Italia. E quando lasci il borgo, riprendendo il tuo percorso lungo il circuito delle città murate, hai la sensazione di portare con te non solo immagini, ma anche emozioni che rimangono impresse. Perché certi luoghi, come Montagnana, hanno il dono raro di fermare il tempo e farti vivere un frammento di eternità.
