Perché le lattine hanno cambiato forma? La risposta dell'esperto

Chi ha oggi almeno trent’anni ricorda bene un dettaglio curioso: le lattine delle bevande gassate non sono sempre state così come le vediamo adesso. Fino ai primi anni Duemila, infatti, apparivano più tonde e compatte. Poi, intorno al 2008, hanno assunto la forma più slanciata e longilinea che conosciamo, senza che il contenuto variasse in quantità. Il cambiamento non fu un caso, né una semplice questione estetica: dietro c’erano strategie di marketing, logistica e studi sul comportamento dei consumatori.

Dal 2008 il cambio di design: cosa è successo davvero

Le lattine hanno cambiato forma circa diciotto anni fa. A ricordarlo è Alessio Mastroianni, esperto di marketing, che in un video diffuso sui social insieme a un suo collega ha spiegato i motivi di questa trasformazione. Il passaggio da una lattina più corta e “panciuta” a una più alta e sottile fu introdotto per la prima volta da Red Bull. In seguito, il modello venne adottato anche da Coca-Cola e da altre multinazionali delle bevande zuccherate. L’innovazione si rivelò un punto di svolta, tanto che oggi nessuno si sorprende più di fronte al nuovo formato. "Nuova normalità", per citare una formula in voga.

Secondo Mastroianni, il design delle lattine ha smesso di essere solo un contenitore e ha iniziato a comunicare un messaggio preciso: modernità, praticità e un’immagine più “fit”. Non si trattò quindi di una scelta estetica isolata, ma di una decisione strategica che ha inciso sui consumi.

I motivi logistici: più lattine nello stesso spazio

Uno dei primi aspetti che spinsero le aziende a cambiare la forma delle lattine fu la logistica. Mastroianni sottolinea che il trasporto di milioni di confezioni è diventato più semplice grazie a una geometria più slanciata: occupando meno spazio in orizzontale, le lattine potevano essere immagazzinate e spedite in quantità maggiori, ottimizzando i costi. Anche nei frigoriferi dei supermercati e delle case dei consumatori, la nuova forma permetteva di inserirne di più nello stesso spazio disponibile.

FIno al 2008, la forma delle lattine era diversa da quella attuale
FIno al 2008, la forma delle lattine era diversa da quella attuale

Questa scelta non ha avuto impatti sul contenuto, rimasto invariato, ma ha inciso notevolmente sull’organizzazione della distribuzione. Le aziende hanno potuto risparmiare su stoccaggio e trasporto, guadagnando efficienza in un mercato sempre più competitivo.

Impatto psicologico ed ergonomia: bere “più fit”

Oltre alla logistica, c’è un motivo psicologico che ha giocato un ruolo importante. Una lattina più alta e stretta trasmette l’idea di magrezza, di leggerezza. Mastroianni evidenzia come questo dettaglio possa influenzare inconsciamente il consumatore, che percepisce la bevanda come meno calorica o comunque più in linea con uno stile di vita sano. È un effetto visivo, certo, ma sufficiente a orientare l’acquisto.

In parallelo entra in gioco l’ergonomia. Una lattina più slanciata si afferra con maggiore facilità e appare più comoda da tenere in mano, sia mentre si beve sia quando la si sceglie dallo scaffale di un supermercato. Questo piccolo gesto quotidiano ha rafforzato il legame tra consumatore e prodotto, aumentando la soddisfazione d’uso.

Più spazio per il brand e le informazioni

Un altro vantaggio del nuovo design riguarda la comunicazione. La superficie verticale più ampia offre alle aziende maggiori possibilità di inserire loghi, grafiche accattivanti, slogan e informazioni nutrizionali. In un’epoca in cui l’etichetta rappresenta più che mai un biglietto da visita e dev'essere più piacevole possibile, questa opportunità ha reso la lattina uno strumento di marketing ancora più potente.

Mastroianni ricorda che la decisione di rinnovare un prodotto non deve arrivare solo quando qualcosa non funziona più. Al contrario, anticipare i cambiamenti può portare a risultati sorprendenti. Nel caso delle lattine, le vendite aumentarono proprio grazie alla nuova forma, che univa funzionalità ed estetica.

Il paragone con la penna BIC: cambiare o restare fedeli?

Sui social, a questo punto, è emersa una curiosa osservazione: la penna BIC è rimasta quasi identica per decenni e continua a vendere milioni di pezzi in tutto il mondo. Perché in questo caso il “non cambiare mai” è stato vincente? Può darsi che la penna BIC sia stata concepita come oggetto semplice, funzionale e affidabile, senza necessità di comunicare altro. La lattina invece fa parte di un settore in cui l’immagine conta quanto la sostanza.

La verità, quindi, non sta nel cambiare sempre né nel non cambiare mai. Ogni prodotto ha la sua storia, il suo pubblico e le sue esigenze di mercato. Le lattine hanno trovato nella nuova forma un equilibrio tra estetica, psicologia e logistica, mentre la penna BIC ha mantenuto la sua forza nell’immobilità. Due strategie opposte, entrambe efficaci, ma per ragioni differenti.

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