Russia, turista pranza nel KFC russo: la 'recensione'

Un tempo KFC, McDonald’s e Burger King dominavano il panorama del fast food in Russia. Poi, con le sanzioni e la frattura con l’Occidente, tutto è cambiato. Oggi gli stessi locali continuano ad accogliere clienti, ma con nomi diversi e loghi appena ritoccati. Un caso curioso riguarda KFC, diventato Rustic’s, che mantiene la stessa estetica americana, lasciando perfino le scritte dei loghi in alfabeto latino e non in cirillico. Ed è proprio qui che il content creator britannico @tipkin_ ha deciso di pranzare, raccontando l’esperienza con una recensione che sta facendo discutere online.

Dopo le sanzioni: la trasformazione dei fast food in Russia

Dopo le sanzioni imposte alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina, i principali brand di ristorazione americani ed europei hanno lasciato il paese e sono stati rapidamente sostituiti da marchi locali che ne hanno preso il posto e rilevato la struttura operativa, spesso mantenendo menù e personale pressoché invariati.

McDonald's: da "Golden Arches" a "Vkusno i Tochka"
McDonald's ha venduto le sue 850 filiali russe al licenziatario locale Alexander Govor, che ha ribattezzato la catena "Vkusno i Tochka" ("Tasty and that's it"). Il nuovo marchio ha mantenuto arredamento, personale e fornitori, ma ha eliminato tutti i riferimenti al brand originale e cambiato il nome ai prodotti più iconici, come Big Mac e McFlurry, che sono spariti dal menù.

KFC: da "Kentucky Fried Chicken" a "Rostic’s"
KFC (di proprietà di Yum! Brands) ha ceduto il proprio business russo ai licenziatari locali, che hanno fatto rinascere il marchio originario russo "Rostic’s". La transizione ha mantenuto quasi lo stesso menù (con nomi diversi), dipendenti e fornitori; anche i colori e il layout del locale sono stati conservati, ma il logo di Colonel Sanders è stato eliminato. Alcuni franchising continuano a operare temporaneamente come KFC, mentre il piano è di convertire tutti i locali nel nome "Rostic’s" entro 18 mesi.

Altri brand occidentali
Il modello seguito da McDonald's e KFC è stato imitato da altre catene internazionali come Burger King, Starbucks o Pizza Hut. Alcune hanno optato per una sospensione anziché una vendita immediata, e la presenza di nuove insegne locali o "copycat" dipende molto dalla struttura del franchising e dalle modalità di uscita dal mercato russo.

In sintesi, le sanzioni hanno portato a una rapida “russificazione” della ristorazione fast-food: i franchising americani ed europei hanno ceduto il passo a nuove insegne russe che continuano a proporre format e prodotti molto simili a quelli originali.

Dopo l’uscita delle grandi catene occidentali, il governo russo ha scelto di non chiudere i ristoranti per non perdere migliaia di posti di lavoro. Ha sostituito i marchi, trasformandoli in catene “nazionalizzate” ma con menù quasi identici. Così KFC è diventato Rustic’s, riconoscibile dal logo con una “R” centrale incorniciata da due rettangoli rossi: un riferimento neanche troppo velato al pollo fritto del Kentucky. Entrando, chiunque percepisce immediatamente l’atmosfera familiare, come se il tempo si fosse fermato al periodo pre-sanzioni. Manca il volto del colonnello e non ne è stata proposta una versione diversa graficamente, ma era praticamente inevitabile.

La bevanda: una Fanta dal colore insolito

La recensione di Tipkin comincia con una bevanda. La Fanta russa appare di un arancione molto scuro, quasi tendente al rosso. Un dettaglio che sorprende subito. “La Fanta sotto sanzioni non mi dispiace affatto, anzi: il sapore è più autentico di quella nel Regno Unito” commenta, assegnando un voto di 8 su 10. L’impressione è che la ricetta locale abbia mantenuto un gusto fruttato più intenso, probabilmente diverso da quello standardizzato che si trova in Europa occidentale.

Rustic’s Roll: il wrap che convince

Dopo la bibita, è il turno del Rustic’s Roll, una piadina ripiena di pollo fritto, insalata, pomodori freschi e salse. Una formula semplice, già conosciuta dai fan del Chicken Wrap di KFC. La differenza? Le dimensioni. Tipkin lo definisce “molto più grande” rispetto a quello servito in Inghilterra. Anche il gusto convince: croccantezza del pollo e bilanciamento delle salse regalano una piacevole sorpresa. Il voto assegnato è 9 su 10, segno che almeno su questo fronte Rustic’s non ha nulla da invidiare alla sua controparte originale.

Patatine fritte: la grande delusione

Se il wrap sorprende, le patatine fritte rappresentano invece la nota stonata del pranzo. Tipkin non usa mezzi termini: “Non mi piacciono per niente, il voto è 2 su 10”. Un giudizio netto, soprattutto perché le patatine fritte sono considerate il piatto più difficile da sbagliare. La consistenza appare molle, forse a causa di una cottura frettolosa o di un olio non ben calibrato. In un contesto dove la concorrenza sul pollo fritto resta alta, un contorno poco riuscito rischia di abbassare l’intera esperienza gastronomica.

Il protagonista: il Rustic’s Chicken Burger

La vera sorpresa arriva con il Rustic’s Chicken Burger. Tipkin lo descrive come un panino “in stile coreano”, con pollo fritto croccante e speziato. Il giudizio è entusiasta: “Delizioso, per me vale 10 su 10. In questo caso il fast food russo riesce a superare le aspettative, offrendo un prodotto che non solo ricorda il KFC originale, ma che potrebbe addirittura conquistare un pubblico internazionale.

Il panino del KFC russo è stato il piatto più apprezzato dall'autore del video.
Il panino del KFC russo è stato il piatto più apprezzato dall'autore del video.

 

Il dolce che non convince: la Cherry Pie

L’ultimo assaggio riguarda la Cherry Pie, un dessert croccante con ripieno di marmellata alle ciliegie. Qui l’esperienza si ribalta: la tortina non regge il confronto con i dolci occidentali. Tipkin le assegna appena 2 su 10, definendola secca e poco bilanciata nel sapore. Un epilogo amaro per un pranzo che fino a quel momento aveva regalato sensazioni molto positive.

Entrare in Russia nel 2025 è piuttosto complicato per i turisti italiani, tuttavia è possibile. Un nostro connazionale ha spiegato come fare.

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