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L’Italia viene spesso citata come una delle nazioni al mondo con il numero più alto di fontanine pubbliche. Tra queste, le più celebri dal punto di vista esteico sono le Vedovelle di Milano, conosciute anche come “draghi verdi” e contraddistinte dalla Croce di San Giorgio. Da decenni l’acqua continua a scorrere dai loro rubinetti, suscitando una domanda che ritorna regolarmente: quell’acqua va davvero sprecata?
Per chiarire il tema, abbiamo raccolto il punto di vista di Elisa Nicoli, esperta di tutela ambientale, ecologista e divulgatrice impegnata sulle buone pratiche di riduzione degli sprechi e riciclo creativo. Le sue analisi aiutano a comprendere se le fontanelle milanesi rappresentino un problema o, al contrario, una risorsa per la città.
Quanta acqua scorre davvero dalle fontanelle di Milano?
Una delle prime informazioni da mettere in prospettiva riguarda i numeri. Secondo i dati tecnici disponibili, le Vedovelle di Milano rilasciano complessivamente circa 10 litri al secondo. Può sembrare tanto, ma il paragone con la portata complessiva dell’acquedotto cittadino ribalta la percezione: l’intera rete di distribuzione immette ogni secondo circa 7500 litri. La quantità che sgorga dalle fontanelle, quindi, rappresenta una frazione minima del totale. Questo spiega perché parlare di spreco, in termini assoluti, rischia di essere fuorviante.
Elisa Nicoli sottolinea come la narrazione del “rubinetto che perde” non tenga conto del contesto: «Se osserviamo il sistema idrico di Milano, la portata delle fontanelle non ha un peso significativo rispetto al fabbisogno quotidiano della città».
Il ruolo igienico delle Vedovelle
Un altro aspetto riguarda la sicurezza sanitaria. L’acqua delle fontanelle non scorre di continuo senza motivo: serve a evitare che ristagni. L’acqua stagnante favorirebbe la proliferazione di flora batterica proprio nella bocca del drago da cui esce il getto. Grazie al flusso continuo, invece, l’acqua resta costantemente pulita e potabile, accessibile a chiunque voglia dissetarsi. Questo elemento dimostra come il flusso ininterrotto abbia una funzione precisa, legata alla salute pubblica.
Molti cittadini ricordano di aver bevuto fin da bambini alle Vedovelle, e quella tradizione è rimasta intatta anche oggi. L’acqua che scorre, quindi, non rappresenta solo un aspetto tecnico ma anche un simbolo di fiducia nella qualità dell’acqua pubblica.
Le fontanelle come valvole di sicurezza
Dal punto di vista ingegneristico, le Vedovelle si trovano spesso su quelli che vengono definiti “rami morti” della rete idrica. In questi punti l’acqua tende a fermarsi, con il rischio di accumulare pressione o generare disservizi. Le fontanelle, lasciando defluire una piccola quantità di acqua, funzionano come valvole di sfogo, riducendo eventuali problemi nella distribuzione. Senza il loro apporto costante, la gestione della rete sarebbe più complessa e i cittadini potrebbero subire conseguenze in termini di irregolarità nell’erogazione.

Nicoli osserva che in molte città europee prive di un sistema simile si verificano difficoltà tecniche proprio nei punti più periferici delle reti idriche. Milano, al contrario, grazie alle Vedovelle, riesce a mantenere una distribuzione regolare.
Dal rubinetto ai campi agricoli: un ciclo virtuoso
Forse l’aspetto meno conosciuto è quello del riutilizzo. L’acqua che fuoriesce dalle fontanelle non viene dispersa nel nulla. Raggiunge i depuratori della città, dove subisce trattamenti specifici. Dopo la depurazione, quell’acqua viene utilizzata per l’irrigazione dei campi agricoli situati a sud di Milano. In questo modo, ciò che molti considerano uno spreco si trasforma in una risorsa preziosa per l’agricoltura locale.
Si crea così un ciclo virtuoso: l’acqua erogata dalle fontanelle garantisce igiene e sicurezza per i cittadini, mantiene efficiente la rete idrica e, infine, contribuisce alla produttività agricola del territorio. Un percorso che conferma come il concetto di “spreco” non si applichi facilmente a questo fenomeno.
Un simbolo di sostenibilità urbana
Milano ha costruito attorno alle sue fontanelle una parte della propria identità. Le Vedovelle non sono soltanto un servizio pubblico ma anche un elemento del paesaggio urbano, punto di incontro e memoria collettiva. Gli esperti ambientali come Elisa Nicoli spiegano che difendere e valorizzare questo patrimonio significa promuovere uno stile di vita più sostenibile e rispettoso delle risorse.
Chi vive a Milano o chi la visita può dunque guardare alle fontanelle con occhi diversi: non come a un inutile spreco, ma come a un piccolo, costante ingranaggio di un sistema che coniuga funzionalità, storia e sostenibilità.
