Visita l'Egitto, poi elenca i (tanti) pro e i (tanti) contro del paese

L’Egitto resta una delle mete più ambite per chi desidera vivere da vicino la grandezza delle civiltà antiche. Jose Pico, content creator spagnolo registrato come josempico, ha dedicato un video dettagliato al suo viaggio, raccontando le meraviglie incontrate e le difficoltà che ha sperimentato. Le sue impressioni rappresentano un quadro realistico, utile per chi sta pensando di organizzare un viaggio tra le piramidi e i templi.

I tesori dell’Egitto: templi, piramidi e musei

Chi ha già visitato l’Egitto spesso racconta che i templi sono sorprendenti quanto le Piramidi di Giza. Jose Pico ha confermato questa percezione: i dettagli scolpiti nelle pietre, i geroglifici e le scene della vita millenaria trasportano indietro di 5000 anni. In un museo non si percepisce lo stesso impatto: davanti a quelle pareti, invece, il visitatore rimane senza parole.

Le piramidi, considerate per secoli le costruzioni più alte al mondo fino all’erezione della Torre Eiffel, comunicano la grandezza del popolo che le ha realizzate. Anche se meno ricche di dettagli rispetto ai templi, la loro imponenza colpisce chiunque vi si trovi davanti.

Un altro punto di forza è rappresentato dai musei egiziani. Il nuovo Gran Museo, atteso da anni, si presenta come una struttura moderna e spettacolare. Parallelamente, il Museo Egizio conserva pezzi unici al mondo, come le mummie reali e il celebre Tesoro di Tutankhamon. Dettagli che offrono al visitatore la possibilità di comprendere la portata storica e culturale di questo paese.

La gastronomia egiziana e l’esperienza sensoriale

Un aspetto che sorprende molti viaggiatori riguarda la cucina egiziana. Jose Pico ha ammesso di averla sottovalutata prima della partenza, per poi scoprire piatti ricchi e gustosi. Sapori speziati ma equilibrati, pietanze di tradizione che spesso restano impresse nella memoria dei turisti. Dal pane locale ai piatti a base di carne e verdure, ogni pasto rappresenta un tassello della cultura quotidiana del paese.

Un elemento che non viene quasi mai citato nelle guide, ma che Jose ha voluto sottolineare, è la possibilità di toccare da vicino i monumenti. Nei templi e persino nei musei, si può passare la mano sulle pareti, sui geroglifici e perfino su reperti millenari come un meteorite scolpito. Un’esperienza quasi intima con la storia, difficile da immaginare in altri luoghi archeologici, dove pezzi così antichi 9 volte su 10 sono coperti da vetri o transenne.

Le difficoltà del viaggio: inquinamento, caos e venditori

Accanto alle meraviglie, emergono però i problemi di un paese che convive con una gestione difficile. Il Cairo, in particolare, appare avvolto da una nube di smog costante. Le immagini mostrano vicoli sporchi e cumuli di immondizia che riducono sensibilmente il fascino della città. L’inquinamento è una realtà quotidiana, difficile da ignorare anche per chi vi soggiorna pochi giorni.

El Cairo è estremamente inquinata perché poco piovosa, con una densità abitativa elevate e pochissime leggi che limitano l'inquinamento.
El Cairo è estremamente inquinata perché poco piovosa, con una densità abitativa elevate e pochissime leggi che limitano l'inquinamento.

A ciò si aggiunge il caos urbano. Il codice della strada, racconta Jose, viene ignorato dalla maggior parte degli automobilisti. Tra clacson continui e traffico senza regole, perfino spostarsi a piedi può trasformarsi in un’esperienza stressante. I venditori ambulanti, spesso molto insistenti, completano il quadro: chiedono prezzi esagerati, non mollano facilmente e trasmettono al turista la sensazione di essere costantemente un bersaglio di truffe. Il consiglio diretto? Non accettare nulla da sconosciuti.

Animali maltrattati e un clima politico difficile

Un altro punto critico, raramente affrontato dalle agenzie di viaggio, riguarda il trattamento degli animali. Cani randagi lasciati a loro stessi, cammelli malnutriti e disidratati, coccodrilli chiusi in gabbie minuscole per intrattenere i turisti. Queste scene hanno colpito duramente Jose Pico, che le ha descritte come uno dei lati più dolorosi della sua esperienza.

A livello politico e sociale, l’Egitto non trasmette sempre la sensazione di sicurezza che ci si potrebbe aspettare. La presenza costante di militari e poliziotti, soprattutto al Cairo, appare più come una misura di controllo ossessivo che di protezione. In un regime autoritario, ha raccontato il content creator, il turista può sentirsi osservato più che protetto, con una vigilanza pervasiva che condiziona anche i momenti più semplici del viaggio.

Un viaggio tra emozione e contraddizioni

L’Egitto resta un paese unico, capace di far viaggiare nel tempo attraverso le sue pietre e i suoi reperti. Tuttavia, al fascino millenario si contrappongono difficoltà concrete, che spaziano dall’inquinamento all’instabilità sociale. Visitare l’Egitto significa accettare entrambe le facce della medaglia: la grandezza del suo passato e le contraddizioni del suo presente.

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