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In un angolo affascinante dell’Iran, nel cuore della città di Yazd, continua ad ardere un fuoco che non si è mai spento da oltre 1550 anni. Questo fuoco eterno, simbolo della religione zoroastriana, viene custodito nel Tempio del Fuoco Atashkadeh ed è oggi una delle testimonianze spirituali più straordinarie dell’antichità persiana. Naser Dashti, content creator noto come mindfulnas su Instagram, ha recentemente dedicato un video a questa fiamma ininterrotta, riportando all’attenzione del pubblico internazionale una storia che intreccia fede, identità culturale e resilienza.
La storia millenaria del fuoco sacro di Yazd
Il fuoco sacro di Yazd ha origini antichissime. Le cronache zoroastriane indicano che venne acceso attorno al 470 d.C., durante l’Impero sasanide, ed è sopravvissuto a invasioni, guerre e cambiamenti religiosi. Secondo i racconti tramandati, la fiamma venne trasferita più volte da un tempio all’altro per proteggerla dai saccheggi. Perfino le devastazioni operate da condottieri come Gengis Khan e Tamerlano non riuscirono a spegnerla. Un passaggio decisivo avvenne nel 1934, quando la fiamma venne portata definitivamente nel Tempio del Fuoco Atashkadeh di Yazd, dove ancora oggi arde dietro una vetrata di protezione. La sua continuità rappresenta non solo un fenomeno religioso ma anche una testimonianza storica unica, che ha accompagnato la Persia da epoca sasanide fino all’attuale Repubblica Islamica.
Perché il fuoco continua a bruciare
Il fuoco di Yazd viene classificato come Atash Behram, cioè “Fuoco Vittorioso”, il livello più alto di sacralità nella gerarchia zoroastriana. Per questo motivo la fiamma non può spegnersi. I sacerdoti zoroastriani che vivono nel tempio si occupano ogni giorno di mantenerla viva: rimuovono le ceneri, aggiungono nuova legna e seguono rituali precisi per preservarne la purezza. Nessuna contaminazione deve alterarla, nemmeno il respiro umano, motivo per cui la fiamma è custodita in uno spazio separato e visibile solo attraverso un vetro.

Questa cura costante riflette l’essenza del zoroastrismo, una religione in cui il fuoco rappresenta la luce della verità, la giustizia e la purezza spirituale. Ancora oggi, pellegrini e turisti giungono a Yazd per contemplare la fiamma eterna, simbolo di continuità e resistenza culturale.
Lo zoroastrismo: la religione più antica del monoteismo
Il profeta Zarathustra, vissuto tra il VII e VI secolo a.C., fondò lo zoroastrismo, considerato da molti studiosi il primo monoteismo della storia. Al centro della fede vi è Ahura Mazda, il “Signore Sapiente”, divinità suprema che incarna il bene e la verità. Il credo zoroastriano si basa su tre comandamenti semplici ma profondi: pensa bene, dì bene e fai del bene. Una filosofia che ha influenzato religioni successive e che ancora oggi ispira milioni di fedeli sparsi nel mondo, soprattutto in Iran e in India tra la comunità dei Parsi.
Gli elementi naturali giocano un ruolo centrale: fuoco e acqua non sono semplici fenomeni fisici, ma manifestazioni divine. Il fuoco in particolare, per la sua luce e per il suo potere purificatore, diventa il ponte tra l’uomo e il sacro.
Il Tempio del Fuoco Atashkadeh di Yazd
Il Tempio del Fuoco di Yazd non è solo un luogo di culto ma anche un monumento al patrimonio persiano. La sua architettura mostra il simbolo di Fravashi, lo spirito guardiano, raffigurato nel frontone. All’interno, la presenza di una piscina e di alberi riflette il legame profondo tra spiritualità e natura. Questo spazio sacro resta il cuore della comunità zoroastriana iraniana, che continua a proteggere con devozione la fiamma eterna.
Curiosamente, la sua santità è stata rispettata anche dai conquistatori stranieri, che non hanno mai osato spegnerlo. Inoltre, nei giorni di culto musulmano, le porte del tempio restano chiuse ai visitatori, segno di una convivenza rispettosa tra diverse tradizioni religiose che caratterizza da secoli la città di Yazd.
Un patrimonio vivo e universale
Il fuoco eterno di Yazd non rappresenta soltanto una tradizione religiosa, ma incarna la memoria stessa della Persia antica. La sua fiamma, che continua a bruciare ininterrottamente dal V secolo, testimonia la capacità dell’uomo di preservare i propri simboli più sacri anche attraverso le difficoltà della storia. Yazd, patrimonio mondiale dell’UNESCO, si conferma così un centro spirituale e culturale che attira studiosi, viaggiatori e credenti, desiderosi di scoprire una delle più antiche religioni monoteiste e il suo messaggio senza tempo.
Anche Italia esiste un 'fuoco eterno', ma la sua storia è totalmente diversa.
