Turista in Islanda fa la spesa al supermercato per una settimana: quanto spende

Fare la spesa in Islanda non è un’esperienza come in Italia. Una content creator spagnola, Alexia Bosch León, ha documentato durante le sue vacanze quanto può costare una settimana di alimenti acquistati in un supermercato di Reykjavík. Il risultato sorprende, soprattutto se si considera che i prezzi medi islandesi sono tra i più alti d’Europa. Il suo racconto, diffuso sui social, ha catturato l’attenzione di migliaia di utenti curiosi di conoscere i dettagli della vita quotidiana in uno dei Paesi più costosi del mondo.

Il supermercato Bonus e i primi acquisti

Alexia e il fidanzato hanno deciso di fare la spesa da Bonus, uno dei supermercati più noti ma anche considerato tra i più economici dell’Islanda. Il primo dettaglio curioso che la giovane osserva riguarda i carrelli: non in metallo, come in gran parte d’Europa, ma in plastica gialla e rosa. Un piccolo segno che già trasmette la differenza culturale.

Tra i primi prodotti, il tubetto di dentifricio Colgate: sorprendentemente, il prezzo è quasi identico - se non più basso in certi casi - a quello italiano, circa 1,75 euro. Ma non appena ci si sposta nel reparto latticini, la sorpresa diventa amara: il formaggio costa molto. Una confezione di fette simili al Leerdammer si aggira intorno ai 10 euro. Per risparmiare, la coppia sceglie un Cheddar vegetale pagato 5,59 euro.

Prezzi alimentari fuori dall’ordinario

Un aspetto singolare riguarda la carne: in Islanda non viene conservata nei tradizionali frigoriferi, ma in intere aree del supermercato mantenute a temperatura quasi zero. Alexia racconta che per la cena di quella sera hanno scelto due hamburger, anche se il prezzo non è stato indicato nel video. Altri prodotti comuni, come i tortellini, costano molto più che in Italia: 2,75 euro per una confezione da 250 grammi di discount. Il latte non è da meno: 4,73 euro per due litri.

Il salmone, che molti immaginerebbero economico in Islanda, si rivela carissimo: per circa 250 grammi il prezzo oscilla tra i 26 e i 33 euro, in base alla qualità del taglio. Una cifra che lascia senza parole, considerando che il pesce è parte integrante della tradizione gastronomica nordica. Più accessibile invece il pane di segale, venduto a circa 2,10 euro per uno sfilatino 'normale'. Alexia ha acquistato anche 24 uova, divise in 4 confezioni da 6, senza però indicare il prezzo complessivo. Nel carrello sono finiti anche due vaschette di Prosciutto di Parma e una di Bacon.

I prezzi del salmone in Islanda sono estremamente alti.
I prezzi del salmone in Islanda sono estremamente alti.

Il conto finale: oltre 16.000 corone islandesi

Alla fine della spesa, lo scontrino ha segnato 16.480 ISK, ovvero circa 113 euro. Nel carrello, oltre ai prodotti citati, erano presenti anche cereali Kellogg’s, un pacco di pasta e altri che si intravedono appena nel video. Una spesa settimanale che, confrontata con l’Italia o la Spagna, appare decisamente superiore, soprattutto per alimenti di base come latte, formaggi e carne. Insomma, i due fidanzati pagano poco più di 55€ a testa per mangiare colazione, pranzo e cena per cinque giorni.

Il racconto ha evidenziato non solo il costo elevato della vita in Islanda, ma anche le scelte di chi viaggia a lungo termine. Alexia, che per lavoro trascorre gran parte dell’anno spostandosi da un Paese all’altro, preferisce acquistare nei supermercati anziché mangiare nei ristoranti. In un contesto come quello islandese, questa abitudine diventa quasi una necessità per contenere le spese quotidiane.

Il trucco del “food sharing” tra viaggiatori

Nonostante i prezzi, la coppia ha trovato una soluzione interessante per risparmiare alcune decine di euro (non stiamo esagerando). Nel rifugio per camperisti dove hanno sostato, era presente una stanza comune in cui i viaggiatori che vanno via lasciano alimenti non utilizzati. Qui hanno trovato una bottiglia di olio d’oliva, un prodotto che in Islanda risulta particolarmente costoso e difficile da reperire. Questo piccolo espediente ha permesso loro di cucinare piatti più simili a quelli mediterranei senza affrontare ulteriori spese esorbitanti.

La testimonianza di Alexia Bosch León offre uno sguardo realistico su quanto possa incidere il costo della vita durante un viaggio in Islanda. Fare la spesa non è solo un modo per risparmiare, ma anche una finestra sulla quotidianità di un Paese che, tra paesaggi mozzafiato e natura incontaminata, resta tra le mete più affascinanti ma onerose d’Europa.

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