Psicologa spiega perché gli hobby di un bambino predicono che lavoro farà da grande

Gli hobby coltivati durante l’infanzia non rappresentano soltanto un passatempo innocente. Secondo la psicologa americana @noteswnat, supportata da una ricerca scientifica che ha seguito 1700 persone per decenni, le passioni giovanili anticipano con sorprendente precisione il lavoro che un individuo svolgerà da adulto e, soprattutto, il grado di soddisfazione che proverà nella propria carriera. Il legame tra gioco, interessi e professione si rivela quindi molto più forte di quanto spesso si immagini.

Dall’adolescenza alla maturità: uno studio che svela connessioni sorprendenti

Il grande studio citato dalla psicologa ha monitorato uomini e donne dall’adolescenza fino ai 35-50 anni, analizzando il percorso scolastico, le scelte professionali e la soddisfazione lavorativa. La domanda centrale era semplice: gli hobby che avevi da bambino possono predire il lavoro che farai da grande?. La risposta, dopo decenni di osservazione, è stata affermativa. Tuttavia, i risultati non hanno mostrato una linearità rigida, bensì una serie di sfumature che rivelano quanto la personalità di ciascuno, insieme alle esperienze formative, plasmi il futuro.

Il concetto chiave individuato dai ricercatori è quello di “vocational interest”, tradotto come interesse vocazionale. Esso rappresenta l’insieme delle inclinazioni naturali che emergono già durante l’infanzia e che, se assecondate, aumentano le probabilità di trovare soddisfazione nel lavoro adulto.

Le sei categorie di interessi vocazionali

I ricercatori hanno suddiviso gli hobby infantili in sei grandi categorie, ciascuna collegata a precise aree professionali:

  • Realistici: bambini che amavano costruire, smontare e rimontare oggetti. Da adulti diventano spesso ingegneri, meccanici o tecnici specializzati.
  • Investigativi: piccoli curiosi che ponevano domande su tutto. Molti di loro oggi lavorano come ricercatori, scienziati, analisti dei dati.
  • Artistici: appassionati di disegno, danza o musica. In età adulta si trasformano in graphic designer, musicisti, creatori di contenuti digitali.
  • Sociali: figure di riferimento nel gruppo di amici, organizzatori di partite o uscite, leader capaci di tenere gli altri sull'attenti e proporsi come affidabili. Da grandi diventano insegnanti, politici o manager delle risorse umane.
  • Intraprendenti: piccoli leader che proponevano giochi nuovi o attività di gruppo, come il classico chiosco della limonata. Molti di loro sono oggi imprenditori o dirigenti d’azienda.
  • Convenzionali: amanti dell’ordine, capaci di catalogare libri e giochi con precisione. Da adulti si orientano verso ruoli come commercialisti, contabili, account manager.

Il legame tra hobby infantili e soddisfazione lavorativa

La ricerca non si è limitata a verificare la corrispondenza tra hobby e professione, ma ha anche indagato il livello di soddisfazione dei partecipanti. È emerso che le persone che svolgono un lavoro in linea con le proprie passioni giovanili si dichiarano più appagate e soddisfatte. Per soddisfazione non si intende quella economica, bensì la sensazione di compiere un lavoro coerente con la propria identità. Al contrario, chi ha scelto un percorso solo per convenienza, come ad esempio studiare matematica per trovare più facilmente lavoro, pur avendola detestata da adolescente, ha riportato livelli più bassi di soddisfazione professionale.

Perché assecondare gli interessi dei bambini è cruciale

Le conclusioni dello studio spingono genitori ed educatori a riflettere sull’importanza di ascoltare e incoraggiare gli hobby dei bambini. Quando un adolescente mostra inclinazioni forti, ignorarle o reprimerle può portare a un futuro di insoddisfazione. Al contrario, lasciare spazio a quelle passioni permette di sviluppare competenze, motivazione e resilienza, che nel tempo si trasformano in strumenti decisivi per una carriera soddisfacente.

Ogni hobby, anche il più semplice, racconta una parte della personalità in costruzione. Capire questa connessione non significa obbligare i bambini a trasformare i loro interessi in lavoro, ma riconoscere che dietro ogni passione c’è un talento che potrebbe diventare la chiave della felicità professionale da adulti.

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