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Silvio Garattini: l’esempio di una longevità attiva
In una recente intervista al Corriere della Sera, Garattini ha raccontato quanto la costanza nelle buone abitudini abbia inciso sul suo benessere. “Se stiamo bene, anche le nostre famiglie ne traggono beneficio; è un atto di generosità verso chi ci ama”, ha dichiarato. Il suo approccio alla salute non si limita al controllo medico o ai farmaci: per lui, la prevenzione inizia ogni giorno, a tavola e in movimento. È convinto che l’attenzione al proprio corpo sia una forma di rispetto verso sé stessi e gli altri.

Da decenni Garattini sostiene che i medici dovrebbero prescrivere, accanto alle terapie farmacologiche, anche buone abitudini di vita. A suo dire, i medici non dovrebbero limitarsi a consigliare pillole, ma anche a invitare le persone a camminare almeno tre chilometri al giorno e a perdere qualche chilo,, ha affermato con la sua consueta franchezza. Non una semplice opinione, ma un principio sostenuto da solide basi scientifiche e da una lunga esperienza clinica.
Camminare ogni giorno: il segreto della salute a 96 anni
Garattini non parla per teoria: ogni giorno percorre almeno cinque chilometri e lo fa a passo svelto. Altrimenti, a suo dire, non si ottiene "l’effetto aerobico”, spiega. Per lui, la camminata non è una passeggiata distratta tra le vetrine, ma un esercizio completo che richiede impegno. “Deve esserci una certa fatica, quella che si percepisce con il respiro accelerato e un leggero aumento della frequenza cardiaca”, precisa.
Secondo l’oncologo, il segreto non è la quantità di esercizio, ma la regolarità e la qualità del movimento. La costanza rappresenta il fattore decisivo per mantenere in equilibrio il corpo e la mente. Egli ricorda che, in base alle linee guida internazionali, bastano tra 150 e 300 minuti di attività fisica moderata alla settimana per ottenere benefici significativi. Superare quella soglia non aggiunge vantaggi sostanziali, ma può generare stress inutile sull’organismo.
Non è mai troppo tardi per cominciare
Garattini sottolinea che non esiste un’età limite per iniziare a muoversi. Anche chi ha superato gli ottant’anni può trarre benefici da una camminata quotidiana. L’importante è farlo con regolarità e con la giusta intensità, afferma. L’obiettivo non è la performance, ma il mantenimento della funzionalità fisica e cognitiva. L’attività fisica migliora la circolazione cerebrale, aumenta la capacità di concentrazione e sostiene la memoria.
Camminare, inoltre, favorisce la socializzazione. “La camminata è un movimento collettivo: passeggiare insieme e conversare aiuta le relazioni”, osserva l’oncologo. Il suo approccio alla longevità non si riduce a una questione di biologia, ma abbraccia la dimensione sociale e psicologica dell’essere umano. L’interazione, l’amicizia e la curiosità intellettuale diventano, per Garattini, ingredienti indispensabili di una vita lunga e felice.
La medicina che promuove salute e responsabilità
Per Garattini, la medicina del futuro dovrà puntare sempre più sulla responsabilità individuale. La salute, ricorda, non si compra in farmacia, ma si costruisce giorno dopo giorno con scelte consapevoli. In questo senso, invita i medici a essere “educatori” e non solo prescrittori. “Un medico che si limita a dare pillole dimentica il valore del comportamento”, ammonisce.
La sua voce, forte e lucida, continua a orientare il dibattito pubblico sulla prevenzione. Nonostante i 96 anni, Garattini dimostra che la scienza del movimento e la disciplina personale possono davvero rallentare il passare del tempo. Il suo messaggio, semplice ma profondo, continua a ispirare generazioni di medici e cittadini: muoversi ogni giorno, mangiare con equilibrio e mantenere viva la mente.
