Capolavoro nascosto su RaiPlay: pochi lo conoscono, ma emoziona fino alle lacrime

Semina il vento”: il film capolavoro nascosto su RaiPlay che racconta l’Italia ferita, ma ancora viva.

Tra i titoli più nascosti ma intensi del catalogo RaiPlay c’è Semina il vento, un film che non ha avuto grande spazio mediatico ma che merita di essere riscoperto per la sua forza poetica e civile. Diretto da Danilo Caputo nel 2020 e presentato alla Berlinale nella sezione Panorama, è un dramma silenzioso ma potente, che parla dell’amore per la terra, della crisi ambientale e della lotta di una giovane donna contro un destino che sembra già scritto.

Film nascosto su RaiPlay: un piccolo capolavoro poco conosciuto che emoziona

La protagonista, Nica, interpretata con delicatezza da Yile Yara Vianello, è una ventunenne studentessa di agronomia che torna nel suo piccolo paese in Puglia dopo tre anni di assenza. È un ritorno pieno di dolore e di consapevolezza. Nica ritrova la sua famiglia spezzata: il padre, schiacciato dai debiti, pensa di distruggere l’uliveto di famiglia, ormai malato a causa di un parassita; la madre vive una profonda frustrazione per un sogno fallito; la comunità, segnata dall’inquinamento e dall’illegalità, sembra aver perso la speranza.

Il regista sceglie di raccontare tutto questo senza retorica, ma con uno sguardo intimo e autentico. La macchina da presa segue Nica nei suoi silenzi, nei gesti quotidiani, nel suo bisogno di reagire. Il vento del titolo non è solo quello che attraversa gli ulivi del Salento, ma è anche un simbolo di cambiamento, di resistenza, di quella forza invisibile che muove chi ancora crede in un futuro diverso.

scena semina il vento
Una scena del film capolavoro presente su RaiPlay e che vale assolutamente la pena riscoprire

Nica non accetta di vedere distrutto ciò che rappresenta la memoria della sua famiglia e del suo territorio. Gli ulivi, monumenti viventi della cultura contadina, diventano la metafora di un’Italia ferita dall’incuria e dal compromesso, ma ancora capace di rinascere grazie a chi non si arrende. Le sue conoscenze agronomiche, unite all’eredità spirituale della nonna, diventano strumenti di lotta. È un conflitto tra modernità e tradizione, ma anche tra chi sceglie di arrendersi e chi decide di resistere.

Immagini che lasciano il segno

La fotografia, curata e naturale, cattura la luce del Sud senza idealizzarla. I toni caldi dei campi e dei tramonti si mescolano ai grigi dell’inquinamento e delle fabbriche lontane, creando un contrasto visivo che racconta meglio di mille parole la ferita del territorio. Ogni inquadratura restituisce la sensazione di un paesaggio che parla, che respira insieme ai personaggi.

Danilo Caputo realizza un film asciutto e poetico, che non cerca l’emozione facile ma scava dentro lo spettatore. In Semina il vento c’è il peso della realtà italiana: l’abbandono delle campagne, la distruzione ambientale, le difficoltà economiche, ma anche la possibilità di rinascere. È una storia locale che diventa universale, perché parla del legame profondo tra l’uomo e la terra, tra le radici e il futuro.

Perché vale la pena vederlo

RaiPlay, che spesso nasconde nel suo catalogo veri gioielli del cinema indipendente, permette oggi di scoprire questa piccola perla. Un film che si distingue per la sua onestà e per il coraggio di parlare di un’Italia invisibile, fatta di silenzi, fatica e dignità. Guardare Semina il vento significa anche fermarsi a riflettere sul nostro rapporto con la natura e sul prezzo che paghiamo ogni volta che mettiamo il profitto davanti alla vita. Nica non è solo una ragazza che vuole salvare un campo di ulivi: è il simbolo di una generazione che non si riconosce nel compromesso e che vuole ritrovare un senso di appartenenza.

Chi ama il cinema italiano autentico, fatto di emozioni vere e di immagini che restano, dovrebbe recuperarlo. Semina il vento è un film che parla sottovoce ma lascia un’eco profonda, perché ci ricorda che, anche quando tutto sembra perduto, basta un gesto di coraggio per far rinascere qualcosa. Su RaiPlay, è pronto a essere scoperto da chi cerca un racconto sincero e potente, capace di seminare ancora il vento del cambiamento.

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