Perché persiane e tapparelle in Italia sono quasi sempre verdi? La riposta che in pochi sanno

Chiunque abbia passeggiato nei centri storici italiani avrà notato un dettaglio che accomuna molte facciate: le persiane e le tapparelle verdi. Da Genova a Firenze, passando per Milano e Bologna, quel verde intenso, profondo, sembra un tratto distintivo dell’architettura italiana. Ma perché proprio questo colore? La risposta affonda le radici nella storia, nella chimica e nelle regole urbanistiche che ancora oggi plasmano il volto delle nostre città.

Un’origine “naturale”: il verde come difesa contro gli insetti

Nel XVIII secolo, quando le prime vernici moderne iniziarono a diffondersi, gli artigiani italiani utilizzavano un pigmento a base di rame. Questo tipo di pigmento non era solo resistente e durevole, ma aveva anche un vantaggio sorprendente: teneva lontani gli insetti. In un’epoca in cui non esistevano prodotti repellenti moderni, dipingere le persiane di verde diventò un modo semplice e naturale per proteggere le abitazioni dalle zanzare e da altri parassiti.

Col tempo, ciò che era nato come una scelta funzionale divenne anche un tocco estetico. Le persiane verdi cominciarono a essere considerate eleganti e armoniose, perfette per esaltare i toni caldi delle facciate in pietra e intonaco tipiche dell’Italia centro-settentrionale.

Il verde diventa una tradizione architettonica

Con il passare dei secoli, il colore verde ha smesso di essere una semplice consuetudine per diventare una vera regola architettonica. In molte regioni italiane – in particolare Liguria, Piemonte, Lombardia, Toscana e parte dell’Emilia-Romagna – il verde scuro è oggi obbligatorio nei centri storici. Si tratta di norme inserite nei cosiddetti “piani del colore”, strumenti urbanistici che stabiliscono le tonalità ammesse per gli esterni degli edifici, dalle facciate alle persiane, fino ai portoni.

Il caso più famoso è quello di Genova, dove il regolamento edilizio del 2017 impone l’uso delle “persiane alla genovese” di colore verde scuro su tutte le abitazioni, nuove o restaurate. Lo stesso accade in numerosi comuni liguri come Rapallo, Santa Margherita Ligure, Portofino, Monterosso e molti altri della Riviera e dell’entroterra.

Le tonalità del verde: una questione di codici e armonia

Il verde delle persiane italiane non è lasciato al caso. Le tonalità più diffuse rientrano in due codici internazionali precisi: RAL 6005 (verde muschio) e RAL 6009 (verde abete). Questi colori opachi, profondi e poco riflettenti, sono stati scelti perché resistono meglio al sole e agli agenti atmosferici, oltre a garantire una uniformità visiva che rende armonioso l’aspetto delle strade storiche.

Anche alle Cinque Terre c'è l'obbligo di installare persiane di questo colore verde
Anche alle Cinque Terre c'è l'obbligo di installare persiane di questo colore verde

In molti comuni, i regolamenti vietano espressamente l’uso di vernici lucide o troppo chiare, per evitare che la luce alteri l’equilibrio cromatico delle facciate. Così, anche nei restauri contemporanei, le nuove persiane continuano a richiamare quelle tradizionali in legno, confermando un legame visivo che attraversa i secoli.

Quando il verde è obbligatorio (e cosa rischia chi non lo rispetta)

In diversi comuni italiani, non rispettare il “piano del colore” può costare caro. Chi installa persiane di colore diverso rischia sanzioni amministrative che vanno da poche centinaia fino a oltre mille euro, oltre all’ordine di ripristinare la tinta corretta. Nei condomìni, inoltre, il regolamento interno può imporre la rimozione a spese del proprietario e persino il risarcimento dei danni se il decoro architettonico viene compromesso.

Alcuni Comuni arrivano a specificare non solo la tonalità, ma anche la finitura opaca e il tipo di materiale da utilizzare. Tutto questo per preservare un elemento fondamentale dell’identità urbana italiana: quella coerenza cromatica che racconta la storia di una città ancor prima che la si esplori.

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