Turisti italiani mangiano un dolce in Cina poi scoprono il prezzo

Quanto costa mangiare un dolce tra le strade della Cina? Ecco quanto hanno speso due italiani in viaggio.

C’è qualcosa di irresistibile nell’assaggiare il mondo, nel lasciarsi guidare dai profumi e dai sapori di un luogo sconosciuto. È quello che hanno fatto due turisti italiani in viaggio in Cina, mossi da quella curiosità che spesso accompagna chi ama scoprire culture diverse anche attraverso la tavola. Durante una passeggiata tra le vie animate di una città cinese, si sono lasciati tentare da una bancarella locale dove troneggiavano ciotoline fumanti e bicchieri colmi di creme dense e profumate.

Il negozio li ha accolti con un sorriso e una proposta semplice: provare due dei dolci più amati dalla tradizione cinese. I viaggiatori non hanno resistito. La curiosità gastronomica ha preso il sopravvento e in pochi minuti si sono trovati seduti, con in mano due dessert tanto diversi tra loro quanto rappresentativi dell’autentico spirito culinario orientale.

Il dou fa fa: dolcezza e delicatezza in una ciotola

Il primo assaggio è stato dedicato al dou fa fa, un dolce che affonda le radici nella tradizione più antica della cucina cinese. Si tratta di un budino di tofu, servito caldo o freddo a seconda della stagione, con una consistenza vellutata e leggera. Sulla superficie, una generosa colata di zucchero agrumato ne esalta il sapore neutro e crea un perfetto equilibrio tra dolcezza e freschezza.

Al primo cucchiaio, la sorpresa è immediata: il tofu, così spesso associato a piatti salati, qui diventa protagonista di una sinfonia delicata, che ricorda vagamente le creme occidentali ma con un’anima completamente diversa. I turisti italiani hanno trovato in quel dessert un’armonia nuova, una dolcezza sobria e raffinata, lontana dagli eccessi ma capace di conquistare con la sua semplicità.

La crema di sesamo: un gusto intenso e avvolgente

Il secondo dolce scelto è stata una crema di sesamo fredda, densa, profumata e dal colore intenso. Una vera rivelazione per il palato, che dopo la leggerezza del tofu si ritrova immerso in un sapore profondo e tostato, quasi burroso. Il sesamo, ingrediente amatissimo nella cucina asiatica, sprigiona un gusto pieno e aromatico, capace di lasciare una traccia persistente.

La consistenza cremosa e la temperatura fresca la rendono perfetta come chiusura di un pasto o come pausa pomeridiana durante le calde giornate estive. Anche in questo caso, i due turisti sono rimasti affascinati dalla capacità della cucina cinese di unire equilibrio e carattere, semplicità e complessità, senza mai risultare banale.

Il momento del conto: la sorpresa più dolce

Ma la vera sorpresa è arrivata solo alla fine. Dopo aver terminato i dolci, i due italiani hanno chiesto il conto, convinti che l’esperienza, tanto curata nei sapori e nelle porzioni, avesse un prezzo simile a quello dei dessert europei. Invece, il venditore ha risposto con un sorriso: l’equivalente di appena 3 euro per entrambi i dolci, abbondanti e preparati al momento.

Un prezzo che, agli occhi dei turisti, è diventato quasi simbolico: una cifra minima per un’esperienza che ha racchiuso cultura, gusto e autenticità. In un mondo dove spesso la gastronomia si trasforma in lusso, quella piccola bancarella ha ricordato che la vera ricchezza è nella semplicità, nella genuinità di un gesto e nel piacere di condividere.

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