Nessuno riesce a smettere di guardarlo: il film che in 4 giorni ha stregato Netflix

Su Netflix c'è un film che ha già stregato la maggior parte dei telespettatori: nessuno riesce a smettere di guardarlo.

Il pubblico di Netflix ha un nuovo titolo da non perdere e lo sta dimostrando con i numeri. “Fantasma in guerra”, arrivato sulla piattaforma solo il 17 ottobre 2025, è già tra i film più visti del momento. In pochi giorni è salito fino al quinto posto della top 10 e continua a raccogliere consensi, spinto dal passaparola e da una storia che tiene lo spettatore con il fiato sospeso. Il film è un thriller spagnolo diretto da Agustín Díaz Yanes, ma dietro la finzione si nasconde una realtà storica durissima, che per anni ha segnato la Spagna: la lotta contro l’organizzazione terroristica ETA.

Il film che ha stregato il pubblico su Netflix: da 4 giorni nessuno smette di guardarlo

La protagonista è Amaia, interpretata da una straordinaria Susana Abaitua, giovane agente della Guardia Civil che accetta una missione pericolosissima: infiltrarsi nell’ETA e vivere sotto copertura per oltre dieci anni. La sua vita diventa un continuo equilibrio tra verità e menzogna, un percorso interiore che la logora lentamente. Amaia non può fidarsi di nessuno, non può affezionarsi, non può mostrare la sua vera identità. Ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo possono tradirla. La tensione cresce scena dopo scena, con un ritmo che alterna momenti di azione a silenzi carichi di paura e dolore.

Il film si muove tra gli anni Settanta e Novanta, quando la Spagna era ancora ferita da conflitti interni e tensioni politiche. Agustín Díaz Yanes riesce a ricreare quell’atmosfera con grande realismo, usando toni cupi, luci fredde e una pioggia quasi costante che sembra lavare via la colpa e la disperazione. Non ci sono eroi nel senso tradizionale, ma persone intrappolate in un sistema di odio e segreti. Amaia diventa il simbolo di tutti coloro che hanno vissuto nell’ombra, sacrificando la propria vita per un ideale o per un ordine superiore.

Un tocco di originalità arriva dalla colonna sonora. Le canzoni pop italiane degli anni Settanta, usate come mezzo di comunicazione segreto tra i personaggi, aggiungono una nota malinconica e inaspettata. Quella musica leggera, in contrasto con la violenza e la paura, diventa un filo sottile che unisce passato e presente, realtà e ricordo. È un dettaglio che mostra quanto il regista abbia curato ogni aspetto del film, cercando sempre un equilibrio tra emozione e verità storica. Attualmente il film è al quinto posto tra i 10 più visti della piattaforma.

scena film fantasma
Una scena del film disponibile su Netflix

Ispirato a una storia vera

Fantasma in guerra” è ispirato a fatti realmente accaduti, in particolare all’“Operazione Santuario”, una delle più importanti azioni sotto copertura condotte contro l’ETA. L’opera non si limita però alla ricostruzione cronologica: racconta anche il peso umano e psicologico di chi ha vissuto nell’ombra. Amaia è una donna divisa tra dovere e identità, e la sua storia diventa un racconto universale sul coraggio e sulla solitudine di chi combatte per qualcosa in cui crede, anche a costo di perdersi.

Il film è stato presentato al San Sebastián Film Festival, dove ha ricevuto recensioni positive per la solidità della regia e l’intensità della protagonista. La critica ha apprezzato la capacità del regista di fondere thriller e dramma storico, mantenendo sempre un tono sobrio ma coinvolgente. Molti spettatori hanno parlato di un film “viscerale”, capace di raccontare la paura e la tensione con autenticità, senza mai scadere nella retorica.

Il successo su Netflix non sorprende: la piattaforma ha da tempo dimostrato di saper valorizzare i titoli europei, soprattutto quelli che uniscono intrattenimento e impegno. “Fantasma in guerra” è un esempio perfetto di come una storia locale possa diventare universale. Racconta una donna, ma anche un Paese intero, alle prese con il prezzo della libertà e con il silenzio imposto dalla violenza.

Perché vale la pena vederlo

Guardandolo, è impossibile non chiedersi quanto Amaia sia riuscita a restare se stessa dopo anni di menzogne. Forse il vero fantasma non è solo quello del titolo, ma quello che si porta dentro, l’identità perduta nel tentativo di servire la verità. E proprio questo rende il film così potente: non si limita a mostrare la guerra contro il terrorismo, ma scava nelle ferite invisibili di chi quella guerra l’ha vissuta da dentro.

Non è difficile immaginare che, nei prossimi giorni, “Fantasma in guerra” possa scalare ancora la classifica e conquistare i primi posti della top 10 di Netflix. Il suo successo dimostra che il pubblico cerca storie intense, capaci di far riflettere ma anche di emozionare. E questa lo fa con forza, lasciando dietro di sé il silenzio carico di chi, come Amaia, ha combattuto nell’ombra e ha pagato un prezzo altissimo per la verità.

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