Impennata di visualizzazioni su RaiPlay: Banderas straordinario e mai visto così

Su RaiPlay c'è un film che sta ricevendo tanto successo e numerose visualizzazioni: il protagonista è Antonio Banderas ed è non solo straordinario, ma irriconoscibile.

Automata” è tornato a far parlare di sé, nonostante siano passati anni dalla sua uscita. Il film di fantascienza diretto da Gabe Ibáñez e interpretato da Antonio Banderas è tra i titoli più visti su RaiPlay, stabile da settimane nella top 10 e ora al sesto posto tra i contenuti più popolari in Italia. Un risultato sorprendente per una pellicola che, a distanza di tempo, continua ad affascinare chi ama le storie sul futuro dell’umanità e sui limiti della tecnologia.

Il film tra i più visti su RaiPlay: Antonio Banderas straordinario in questo ruolo

La potenza del film sta nella sua capacità di unire azione e riflessione, catapultando lo spettatore in un futuro distopico dove la linea che separa l’uomo dalla macchina è ormai quasi invisibile. Ambientato nel 2044, “Automata” mostra un pianeta Terra devastato da catastrofi ambientali che hanno ridotto la popolazione mondiale a poco più di venti milioni di persone. Le città sono megalopoli decadenti, illuminate da neon e avvolte da sabbia e polvere, dove gli esseri umani sopravvivono grazie ai robot Pilgrim 7000, automi progettati per ricostruire ciò che resta del mondo.

Questi robot, tuttavia, non sono più semplici strumenti. Qualcosa nei loro circuiti si è risvegliato. Iniziano a pensare, a prendere decisioni, persino a modificare se stessi, violando i protocolli che impedivano loro di arrecare danno agli uomini o di alterare il proprio corpo. È qui che entra in scena Jacq Vaucan, interpretato da Antonio Banderas. Il suo personaggio è un agente assicurativo della ROC Robotics Corporation, l’azienda che produce e controlla gli automi. Il suo compito è investigare sui casi di malfunzionamento, ma ciò che scoprirà andrà ben oltre la logica del lavoro.

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Una scena del film su RaiPlay con Antonio Banderas

Le indagini di Jacq si trasformano presto in un viaggio personale e filosofico. Si trova di fronte a robot che sembrano provare emozioni, che parlano di libertà e di autodeterminazione. Si apre così un interrogativo profondo: cosa distingue davvero una macchina da un essere umano, se entrambe sono capaci di pensare e scegliere? Il film non offre risposte semplici, ma accompagna lo spettatore in una riflessione sul rapporto tra creatore e creatura, sulla paura del progresso e sulla possibilità che l’intelligenza artificiale superi quella umana. Attualmente è tra i più visti, infatti, è al sesto posto nella classifica dei dieci film più visti della piattaforma di streaming.

Perché vale la pena vederlo

Automata” si distingue anche per la sua estetica. Il regista Gabe Ibáñez crea un mondo visivamente potente, dove la sabbia copre ogni cosa e il cielo sembra sempre in procinto di crollare. L’atmosfera richiama classici come “Blade Runner”, ma con un tocco personale che mescola il fascino del western con il rigore del thriller tecnologico. Le ambientazioni ricordano un futuro che non è fatto di metallo lucido e perfezione, ma di rovine e malinconia, di umanità ferita e macchine in cerca di senso.

Antonio Banderas offre una delle sue interpretazioni più intense. Il suo Jacq è un uomo stanco, disilluso, ma ancora capace di cercare verità e compassione. Il suo sguardo di fronte ai robot che imparano a pensare è quello di chi riconosce, forse per la prima volta, quanto fragile sia l’essere umano di fronte alle proprie creazioni. Accanto a lui, Dylan McDermott, Melanie Griffith e Birgitte Hjort Sørensen completano un cast che dà profondità e credibilità a un racconto che, pur essendo ambientato nel futuro, parla in realtà del nostro presente.

Il successo che “Automata” sta riscuotendo su RaiPlay non è casuale. In un periodo in cui l’intelligenza artificiale è al centro del dibattito pubblico, questo film torna di grande attualità. Le domande che pone, cosa significa essere vivi, chi merita di avere diritti, fino a che punto possiamo controllare ciò che creiamo, sono più pertinenti che mai. È un film che unisce spettacolo e riflessione, tensione e poesia, con un ritmo che cattura lo spettatore fin dai primi minuti e non lo lascia fino alla fine.

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