Alessandro Gassmann è unico in questo film con un grande cast: arriva dritto al cuore e potete vederlo gratis su RaiPlay.
“Gli ultimi saranno ultimi” è uno di quei film italiani che riescono a colpire dritto al cuore. Disponibile su RaiPlay, è una storia che parla di dignità, sogni infranti e ingiustizie quotidiane. Diretto da Massimiliano Bruno nel 2015, questo dramma interpretato da Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann e Fabrizio Bentivoglio racconta con realismo e dolore la precarietà del lavoro e la fragilità di chi cerca solo una vita normale. Se amate Gassmann, c'è un altro film su RaiPlay da non perdere.
Il film che arriva al cuore su RaiPlay: nel cast l'inimitabile Alessandro Gassmann
Luciana Colacci, la protagonista interpretata da una straordinaria Paola Cortellesi, è un’operaia che vive ad Anguillara, un piccolo paese del Lazio. Lavora con dedizione e si accontenta di poco, sognando un futuro sereno insieme al marito Stefano, interpretato da Alessandro Gassmann. Lui è un uomo buono ma un po’ idealista, incapace di accettare compromessi o lavori da dipendente. Luciana, invece, è concreta, decisa e desiderosa di costruirsi una famiglia. Ma quando resta incinta, la sua vita precipita.
Invece di ricevere sostegno, viene licenziata. L’azienda per cui ha lavorato con impegno la tradisce, nascondendosi dietro scuse burocratiche. In pochi giorni, Luciana perde tutto: il lavoro, la sicurezza e la fiducia. La sua gravidanza, che doveva essere un momento di gioia, diventa un periodo di lotta e umiliazione. Non è solo una storia personale, ma il simbolo di un sistema che scarica le sue colpe sui più deboli.

Massimiliano Bruno racconta tutto questo con uno sguardo lucido, senza mai scadere nel pietismo. Mostra la quotidianità dei “piccoli” con un linguaggio diretto, dove la rabbia si mescola alla tenerezza. Luciana è una donna comune, ma attraverso di lei si parla di tante altre donne costrette a scegliere tra maternità e lavoro, tra sogni e sopravvivenza. Il punto di svolta arriva quando Luciana, distrutta e abbandonata da tutti, decide di reagire. In un momento di disperazione, si presenta armata davanti alla fabbrica che l’ha licenziata. Non è una criminale, ma una donna spinta oltre il limite.
Lì incontra Antonio Zanzotto, interpretato da Fabrizio Bentivoglio, un poliziotto veneto trasferito ad Anguillara dopo un errore professionale. Anche lui è un “ultimo”: stanco, disilluso, ai margini. Il loro incontro è un momento di forte intensità. Due vite fragili si incrociano per caso, unite dal dolore e dall’ingiustizia. Il finale è drammatico, ma anche profondamente umano: nel caos e nella tragedia, nasce la vita, con Luciana che riesce a partorire suo figlio. È un epilogo che lascia un segno, perché ricorda che la speranza può sopravvivere anche nel buio più profondo.
Perché vale la pena vederlo
“Gli ultimi saranno ultimi” non è solo un film, ma un ritratto sociale del nostro Paese. Parla delle fabbriche che chiudono, dei contratti precari, della dignità calpestata. È un racconto amaro ma necessario, che invita a riflettere su come la società tratti chi resta indietro. Il titolo, preso dalla celebre frase evangelica e dalla canzone “Quelli che benpensano” di Frankie hi-nrg mc, racchiude il senso del film: la promessa che gli ultimi, un giorno, potranno riscattarsi.
La forza della pellicola sta proprio nella sua autenticità. Bruno, anche autore dell’omonima pièce teatrale da cui il film è tratto, mescola dramma e ironia in modo equilibrato. Sa alternare momenti di tensione a piccoli gesti quotidiani che raccontano meglio di mille parole la realtà di chi lotta per non arrendersi. Paola Cortellesi offre una delle sue interpretazioni più intense: vera, istintiva, commovente.
La sua Luciana non è un’eroina, ma una donna qualunque che rappresenta tante altre. Anche Gassmann e Bentivoglio regalano personaggi credibili, sfaccettati, lontani da ogni stereotipo. Il film, prodotto da Rai Cinema e Italian International Film, uscì nelle sale nel 2015 e incassò circa 2,5 milioni di euro. Un buon risultato per un’opera così coraggiosa e diversa, che non cerca effetti facili ma parla con sincerità.
