Cosa succede se metti un superalcolico nel serbatoio della benzina? La risposta, secondo la scienza

Versare un superalcolico nel serbatoio di un’auto a benzina non è soltanto un gesto insolito: rappresenta un intervento chimicamente distruttivo che può compromettere il sistema di alimentazione in pochi minuti. La benzina – miscela di idrocarburi raffinati e studiata per garantire combustione controllata e lubrificazione – non ha nulla in comune con l’etanolo diluito presente nei superalcolici. La presenza di acqua, zuccheri e composti organici rende i liquori incompatibili con i motori tradizionali, e gli effetti negativi emergono sia immediatamente sia nelle settimane successive.

Benzina ed etanolo: perché sono incompatibili

La benzina è un carburante idrofobo: respinge l’acqua. Al contrario, l’etanolo contenuto nei superalcolici è igroscopico, assorbe umidità dall’ambiente e si lega rapidamente all’acqua. In un serbatoio questa differenza comporta un fenomeno fisico preciso: la separazione in due fasi. Uno strato idroalcolico pieno di acqua ed etanolo precipita sul fondo, mentre la benzina rimane in superficie. La miscela risulta instabile, imprevedibile nella combustione e totalmente priva delle proprietà lubrificanti per cui il carburante viene progettato. Non si tratta quindi di una reazione chimica esplosiva, ma di un’alterazione profonda delle condizioni di funzionamento del motore.

Danni immediati al sistema di alimentazione

Appena il liquido raggiunge tubazioni, guarnizioni e iniettori, l’effetto solvente dell’alcol – amplificato dalla presenza d’acqua – inizia a disseccare e indurire i componenti in gomma. Alcuni test indipendenti pubblicati dall’SAE International già negli anni Duemila dimostrano che guarnizioni EPDM possono perdere elasticità in poche ore se immerse in miscele idroalcoliche non stabilizzate.

Alcol e benzina bruciano entrambi, ma in modo diverso.
Alcol e benzina bruciano entrambi, ma in modo diverso.

Parallelamente, la formazione di acido acetico (etanolo + acqua + ossigeno) aggredisce le parti metalliche. La combustione, se il motore parte, è disordinata: cala la potenza, compaiono battito in testa e residui carboniosi che incrostano valvole e filtro carburante. L'auto percorrerà poche centinaia di metri, poi inizierà a 'singhiozzare' per, infine, fermarsi.

Conseguenze nel medio periodo: ossidazione e proliferazioni microbiche

Anche un singolo tentativo può lasciare il motore con un danno “latente”. L’acqua intrappolata nel serbatoio favorisce l’ossidazione interna e, in alcuni casi, la crescita di batteri e alghe che si nutrono delle frazioni organiche del liquore. Questo fenomeno, ben documentato nell’aviazione leggera e nel settore nautico, porta alla formazione di sedimenti vischiosi che intasano progressivamente pompa e iniettori. Contemporaneamente, le guarnizioni degradano lentamente fino a causare microperdite e cali di pressione. Nulla di appariscente all’inizio, ma sufficiente a compromettere l’affidabilità meccanica nel tempo.

Octano, combustione controllata e fraintendimenti comuni

È vero che l’etanolo puro ha un numero di ottano elevato e resiste bene alla detonazione, motivo per cui viene utilizzato nei carburanti E85 o E100. Tuttavia, questi combustibili richiedono centraline capaci di adattare istantaneamente la carburazione. Un whisky o una vodka non sono etanolo puro: contengono acqua, zuccheri ed esteri che, durante la combustione, carbonizzano lasciando residui collosi sulle pareti della camera di scoppio. In un motore tradizionale privo di sensori specifici, l’eccesso di alcol riduce l’apporto di ossigeno, causa mancata accensione, instabilità al minimo e vibrazioni anomale.

La conclusione tecnica è inequivocabile

Dai dati disponibili in ambito ingegneristico non emerge alcun beneficio nell’introdurre superalcolici nel serbatoio della benzina. La miscela risultante è instabile, corrosiva e priva di qualità energetiche utili. L’effetto immediato può essere la stratificazione, la corrosione del circuito carburante e la rapida perdita di potenza. Nel lungo termine subentrano ossidazione interna, proliferazioni microbiche e degrado progressivo dei componenti. L’etanolo, per essere utile, deve essere puro, stabilizzato e inserito in un sistema progettato per gestirlo. Un liquore resta invece una sostanza estranea e dannosa per qualsiasi motore a combustione.

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