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I piccioni sono diventati una presenza così costante nelle nostre città da sembrare parte del paesaggio urbano. Eppure, in molti li considerano un fastidio: sporcano, fanno rumore, alcuni esemplari anziani malati hanno un aspetto poco rassicurante e sembrano invadere ogni spazio possibile. Ma cosa accadrebbe davvero se sparissero tutti? L’etologa e content creator spagnola Magdalena UE, conosciuta per i suoi video divulgativi insieme al suo pappagallino giallo e verde, ha affrontato la questione in un recente video che sta facendo discutere.
Il vero motivo per cui i piccioni vivono nelle città
Magdalena, in un video precedente, aveva spiegato che la presenza dei piccioni nelle metropoli non è affatto un “errore della natura”, ma una diretta conseguenza delle scelte umane. Per secoli, questi uccelli venivano allevati nelle campagne per la carne, le piume e la capacità di orientarsi a grandi distanze. Con l’abbandono della vita rurale e l’espansione delle città, migliaia di piccioni domestici si sono ritrovati senza rifugio e senza cibo. Per istinto, hanno seguito gli esseri umani, adattandosi a un ambiente completamente nuovo: le metropoli.
“Se oggi ti infastidiscono i piccioni nelle grandi città, ricordati che sono qui per colpa nostra”, dice Magdalena con tono ironico ma preciso. Le città, con i loro resti di cibo e gli spazi tra palazzi e monumenti, sono diventate il loro nuovo habitat. In pratica, i piccioni hanno imparato a vivere tra le tracce lasciate dall’uomo, riciclando scarti e occupando spazi che altrimenti resterebbero vuoti.
All’inizio sembrerebbe un sogno: città più pulite e silenziose, ma dopo dieci anni succederebbe un disastro
Nel suo video, Magdalena immagina uno scenario in cui i piccioni spariscono completamente dalle città. “All’inizio ti sembrerebbe un sogno: meno rumore, meno macchie sui palazzi, meno costi per le pulizie pubbliche”, dice. I sindaci farebbero festa, le strade apparirebbero più ordinate e l’aria più pulita. Ma, avverte l’etologa, si tratterebbe solo di un’illusione temporanea. Senza i piccioni, l’equilibrio ecologico urbano cambierebbe in modo drastico. E, dopo appena pochi anni, le conseguenze sarebbero tutt’altro che piacevoli.
Magdalena descrive con precisione il possibile futuro: “Nel giro di un decennio ci sarebbe un’invasione di gabbiani”. Senza concorrenza, questi uccelli – molto più grandi e aggressivi – prenderebbero il controllo dei rifiuti cittadini, assaltando i cassonetti e facendo un baccano continuo. Il tipico “grugnito” dei piccioni verrebbe sostituito dalle molto meno piacevoli urla dei gabbiani, creando un paesaggio sonoro ben più caotico.

Non solo: la loro presenza massiccia farebbe scomparire altri uccelli più piccoli come passeri e fringuelli, che non riuscirebbero a competere per il cibo. E senza i piccoli uccelli, aumenterebbero in modo incontrollato gli insetti. “Ci sarebbero topi, blatte, zanzare, e mosche ovunque”, avverte l’etologa. Gli stessi piccioni, infatti, contribuiscono a mantenere l’equilibrio naturale, nutrendosi anche di insetti e contribuendo al riciclo dei nutrienti urbani.
Un problema invisibile: la rottura dei microbi urbani
La parte più sorprendente del video riguarda un aspetto che pochi considerano: il ruolo dei piccioni nei microbi urbani. Secondo Magdalena, gli escrementi dei piccioni contengono batteri che limitano la diffusione di funghi e microrganismi dannosi per l’ambiente urbano. Senza di loro, “funghi corrosivi e batteri dormienti tornerebbero attivi, attaccando monumenti, palazzi e superfici storiche”.
In pratica, il guano dei piccioni, tanto odiato, avrebbe anche una funzione “protettiva” involontaria. E la sua assenza potrebbe peggiorare la qualità dell’aria e aumentare allergie e problemi respiratori, soprattutto nei bambini.
L’etologa conclude con una riflessione importante: i piccioni non sono un problema, ma un effetto collaterale della modernità. Hanno imparato a sopravvivere dove l’uomo ha modificato ogni forma di natura. Eliminarli significherebbe alterare ancora di più un equilibrio già fragile. “Le città sono ecosistemi viventi, anche se non sembrano foreste. Ogni specie ha un ruolo, e i piccioni, nel loro modo rumoroso e scomodo, sono parte di questo sistema”, spiega Magdalena. E forse, dopo aver ascoltato la sua analisi, guarderemo con un occhio diverso quel piccione appollaiato sul balcone.
