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Tra i tanti borghi che costellano la Spagna, ce n’è uno che incuriosisce per un motivo davvero insolito: il suo nome è formato da sole due lettere. Si chiama Ea, e si trova nei Paesi Baschi, in provincia di Bizkaia, lungo la costa settentrionale del Paese. Un luogo minuscolo, affacciato sul mare Cantabrico, che conserva tutto il fascino dei villaggi medievali. E proprio grazie alla sua bellezza autentica e al suo nome brevissimo, è diventato virale sui social, anche grazie al viaggio del creator spagnolo “El Viaje de Romancito” (@romansocias).
Il borgo di Ea: due lettere e un’anima autentica
Ea conta meno di 900 abitanti, e oltre l’80% di loro parla sia spagnolo che euskera, la lingua basca, che ha pochissimo a che vedere con il castellano. Questo piccolo centro si sviluppa attorno a un fiumiciattolo che lo attraversa e che viene superato da diversi ponti di pietra, uno degli elementi più caratteristici del borgo. Le case color pastello, alcune decorate con murales sulle facciate, creano un’atmosfera pittoresca e accogliente. Passeggiando tra le sue vie strette, si scopre la chiesa di San Juan Bautista, un edificio in pietra che racconta secoli di storia locale.

Proseguendo verso l’esterno del centro, un sentiero conduce fino al Talako Ama, un punto panoramico che regala una vista spettacolare sulla spiaggia e sulla costa rocciosa del Bizkaia. Dall’alto, si ammirano il verde degli alberi che si spinge fino quasi al bagnasciuga e il contrasto con le scogliere che disegnano il profilo del litorale. È uno di quei luoghi in cui il tempo sembra rallentare, perfetto per chi cerca tranquillità e autenticità.
Un nome breve, una lunga storia
Il nome Ea è un piccolo mistero linguistico. Deriva con ogni probabilità dal toponimo basco legato al fiume che attraversa il paese, ma nel corso dei secoli è diventato anche un simbolo d’identità. È considerato il nome di località più breve della Spagna, insieme a quello di Yé, un villaggio di Lanzarote nelle Isole Canarie. Due lettere che racchiudono una storia millenaria e un paesaggio mozzafiato.
Nonostante le dimensioni ridotte, Ea ha saputo conservare la sua anima rurale e tradizionale, senza cedere alla modernità invadente. Oggi è una meta apprezzata dai viaggiatori curiosi e dagli amanti dei luoghi autentici, lontani dai grandi flussi turistici. Chi la visita scopre un borgo vivo, che custodisce feste popolari, cucina locale e una forte identità culturale.
Come arrivare a Ea dai principali aeroporti
Raggiungere Ea dall’Italia è più semplice di quanto si pensi. Il punto di partenza ideale è l’aeroporto di Bilbao (BIO), il principale dei Paesi Baschi, collegato con numerose città italiane. Da Milano, Roma, Firenze e Venezia partono voli diretti operati da compagnie come Volotea, Vueling e Iberia. I prezzi, specialmente nei mesi di ottobre e novembre, possono scendere anche sotto i 100 euro a/r.
Un’alternativa è l’aeroporto di San Sebastián (EAS), più vicino ma con meno voli diretti dall’Italia. Tuttavia, la soluzione di Bilbao resta la più comoda per frequenza e connessioni. Una volta atterrati, si può proseguire verso Ea in auto, taxi o autobus. Le linee Bizkaibus e Lurraldebus offrono collegamenti con diverse località basche, ma per chi desidera maggiore autonomia il noleggio auto è la scelta più pratica.
Quando visitare Ea e cosa aspettarsi
Il periodo migliore per scoprire Ea è tra primavera e autunno, quando il clima è mite e i paesaggi sono al massimo splendore. In estate, la piccola spiaggia si anima di residenti e turisti baschi, mentre in autunno regala colori caldi e un’atmosfera più tranquilla. Le temperature raramente superano i 25 gradi, ideali per passeggiate e visite culturali.
Visitare Ea significa anche scoprire la cultura basca: la cucina locale, i festival tradizionali e la cordialità dei suoi abitanti. Qui, il tempo sembra seguire un ritmo diverso, fatto di silenzi, natura e piccoli piaceri quotidiani. Due lettere per un nome, ma infinite ragioni per innamorarsene.
