Dal 1° gennaio 2026 vivere in Danimarca diventa più economico: le tasse che verranno abbattute

Dal 1° gennaio 2026 la vita in Danimarca costerà un po’ meno. Il governo danese ha approvato la nuova finanziaria 2026, che prevede la riduzione o l’abolizione di alcune imposte su beni di consumo e servizi. Una notizia che ha fatto il giro dei social grazie anche a Marie Jensen, esperta di finanze personali di nazionalità danese, che ha spiegato come queste misure renderanno più accessibile vivere e lavorare in uno dei paesi più cari d’Europa.

Non si tratta di una rivoluzione fiscale che renderà il paese scandinavo un nuovo paradiso fiscale, ma di una serie di interventi mirati che dovrebbero alleggerire le spese quotidiane per famiglie, lavoratori e turisti. E in una capitale come Copenaghen, dove un semplice caffè può costare il doppio rispetto a Roma o Milano, la notizia non passa inosservata.

Tasse sui beni di consumo: addio a caffè, cioccolato e dolciumi tassati

Tra le misure più popolari della nuova legge di bilancio c’è l’eliminazione della cosiddetta “tassa sul caffè” e su una serie di prodotti dolciari. Attualmente fissata al 25%, questa imposta verrà dimezzata nel 2026 e abolita completamente entro il 2027. Il risultato? Un risparmio stimato di circa il 6% sui prezzi al consumo per beni come il caffè, il cacao, le gomme da masticare e i dolci confezionati.

La pressione fiscale in Danimarca diminuirà a partire dal 1° gennaio 2026
La pressione fiscale in Danimarca diminuirà a partire dal 1° gennaio 2026

L’obiettivo del governo è duplice: da un lato sostenere il potere d’acquisto dei cittadini, dall’altro favorire i consumi interni. Secondo le stime del Ministero delle Finanze danese, la riduzione di queste imposte potrà avere un impatto positivo anche sul turismo, attirando più visitatori in un paese tradizionalmente considerato costoso.

Libri senza IVA: una spinta alla cultura e alla lettura

Un’altra novità che entrerà in vigore dal 2026 riguarda il mondo dell’editoria. I libri, sia cartacei che digitali, diventeranno esenti da IVA. La misura coinvolge anche gli audiolibri e nasce con l’obiettivo di sostenere la diffusione della cultura e della lingua danese, oltre che di favorire la crescita del settore editoriale locale. Questa decisione segue l’esempio di altri paesi nordici che negli ultimi anni hanno scelto di abbattere le imposte sui beni culturali per promuovere l’accesso alla conoscenza. Le librerie e le case editrici danesi hanno accolto positivamente la novità, che potrebbe tradursi in una diminuzione dei prezzi di copertina già nei primi mesi del 2026.

Taglio alla tassa sull’elettricità e sconti per famiglie

Tra i provvedimenti più concreti per le famiglie c’è anche la riduzione dell’imposta sull’energia elettrica, la cosiddetta “elafgift”, che scenderà al minimo consentito dalle norme europee. Ciò significa bollette più leggere per milioni di cittadini, in un paese dove i costi energetici sono tra i più alti dell’Unione Europea.

Parallelamente, il governo ha previsto sconti per gli asili e i servizi per l’infanzia, con una riduzione diretta delle rette per le famiglie. Inoltre, aumenteranno le detrazioni per i lavoratori e i benefici fiscali per i pensionati che decidono di continuare a lavorare. Un segnale di sostegno alle fasce più produttive e alla stabilità del mercato del lavoro.

Nuove imposte in arrivo: criptovalute e ambiente nel mirino

Non tutte le novità fiscali vanno però nella direzione dei tagli. Dal 2026, il governo danese punta a introdurre una tassazione più severa sulle criptovalute, con un’imposta fino al 42% sulle plusvalenze non ancora realizzate. Si tratta di una misura sperimentale che segue il modello della “tassazione dell’inventario”, e che ha suscitato dibattiti tra investitori e analisti del settore. Inoltre, è prevista una tassa sulle emissioni di gas serra nel settore agricolo, parte della più ampia strategia di transizione ecologica del paese. Questa imposta servirà a finanziare progetti di sostenibilità e innovazione nelle campagne danesi, in linea con gli obiettivi climatici dell’Unione Europea.

Tra riduzioni di tasse su beni quotidiani e nuove imposte su settori innovativi, la Danimarca si prepara a un riequilibrio fiscale che favorisce la vita quotidiana dei cittadini e la competitività economica. Copenaghen rimarrà una città costosa, ma dal 2026 il peso sul portafoglio sarà un po’ più leggero, soprattutto per chi ama un buon caffè o una lettura al caldo in un bar danese. Un piccolo passo, ma significativo, per rendere uno dei paesi più felici (e costosi) del mondo anche un po’ più accessibile.

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