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Un video diventato virale su TikTok ha scatenato un acceso dibattito online dopo che una turista americana, in viaggio in Giappone, è rimasta perplessa davanti alla sua camera d’albergo. Il motivo? All'apparenza banale: non riusciva a trovare il letto. L’episodio, che ha coinvolto l’influencer Autumn Anderson (@somethingicanholdonto), è stato visto oltre 20 milioni di volte e ha generato un’ondata di commenti tra curiosità, ironia e difesa culturale.
La turista americana e la stanza “senza letto”
Durante il suo soggiorno in un elegante ryokan, una locanda tradizionale giapponese affacciata sul mare, Autumn ha filmato la sua camera mostrando un ambiente raffinato, con pavimento in tatami, tavolino basso e sedute tipiche. Ma, guardandosi intorno, non riusciva a trovare un letto. “Dov’è la camera da letto?”, ha chiesto ai suoi follower con aria confusa, aggiungendo: “Non capisco, dove dormo?”.

Molti utenti hanno subito chiarito la situazione: nelle camere in stile giapponese, il letto tradizionale non è un mobile fisso, ma un futon che viene steso sul pavimento durante la notte. Una tradizione che affonda le sue radici nel periodo Edo e che è ancora oggi una delle esperienze più autentiche offerte dai ryokan.
Cos’è un ryokan e perché non ci sono letti fissi
I ryokan sono antiche locande giapponesi che puntano a far vivere agli ospiti un’esperienza di armonia e semplicità tipicamente giapponese e non adattata agli standard internazionali. Al posto dei letti, le stanze — chiamate washitsu — presentano tappeti di tatami intrecciati, che la sera vengono liberati dal tavolino per permettere al personale di stendere i futon. Al mattino, tutto viene ripiegato e riposto, trasformando di nuovo la stanza in un salotto o sala da tè. In un video successivo, ha mostrato il materasso sottile portatole dallo staff: "Dopo cena, lo staff toglie il tavolino e mette il futon, dove dormirò".
Per molti occidentali, abituati a letti alti e materassi spessi, dormire sul futon può sembrare scomodo. In realtà, questa scelta riflette l’estetica giapponese del wabi-sabi, la bellezza della semplicità e dell’impermanenza. Il tatami regola la temperatura, mentre il futon offre una postura naturale e salutare per la schiena, secondo la medicina tradizionale orientale.
La reazione del web tra ironia e comprensione
Il video di Autumn ha diviso gli utenti. Alcuni l’hanno accusata di scarsa preparazione, scrivendo commenti come “Hai davvero prenotato un hotel in Giappone senza sapere come dormono?”, mentre altri hanno difeso la sua genuinità. “Anch’io sarei rimasta confusa, non penserei mai che una camera d’albergo non abbia un letto”, ha scritto una follower.
La stessa Autumn ha chiarito in un secondo video che la sua intenzione non era criticare, ma condividere lo stupore davanti a un’usanza diversa: “Ero semplicemente curiosa, non sapevo che nel ryokan si dormisse sul futon. È bellissimo scoprire come le culture si differenziano”, ha spiegato. Il suo atteggiamento aperto ha convinto molti utenti, che hanno trasformato la polemica in un’occasione di confronto culturale.
Il fascino delle tradizioni giapponesi spiegato ai turisti occidentali
Nonostante la globalizzazione, molte strutture giapponesi continuano a preservare le proprie tradizioni. Per chi viaggia in Giappone, alloggiare in un ryokan rappresenta un modo per immergersi nella cultura locale, assaporare la cucina kaiseki e sperimentare rituali come il bagno termale onsen. Le guide turistiche consigliano sempre di informarsi prima del soggiorno, poiché il concetto di ospitalità — l’omotenashi — si basa su regole e gesti che possono sorprendere chi non li conosce.
Oggi, con i social network che amplificano ogni reazione, anche un piccolo episodio può diventare virale e trasformarsi in un’occasione di apprendimento collettivo. Il caso di Autumn Anderson ne è la prova: la sua “gaffe” ha suscitato discussioni ma anche curiosità, spingendo molti utenti a cercare informazioni sul tatami, sui futon e sui ryokan.
