Cibo caduto a terra, vale la regola dei 3 secondi? Infermiere risponde così

Quando cade il cibo a terra vale la regola dei 3 secondi? Un infermiere ha deciso di fornire la sua risposta definitiva in merito.

Continua a circolare da tempo la cosiddetta regola dei 3 secondi, qualche volta ampliata anche a 5, quando cade del cibo a terra. L'idea che quando del cibo si trova a terra poi si possa comunque mangiare è rassicurante, ma non bisogna mai dimenticare alcuni pericoli nei quali si può facilmente incorrere e che spesso sembrano innocui. Il gesto è quasi automatico, ossia quello di raccogliere magari l'ultimo biscotto superstite appena caduto, convinti che qualche seconda possa tenerci comunque al riparo dai germi. Un infermiere spagnolo, Jorge Ángel, ha spiegato che la realtà è molto diversa. 

Infermiere risponde sulla famosa regola dei 3 secondi: vale per il cibo caduto a terra?

Il professionista sanitario, molto seguito sui social e conosciuto come @enfermerojorgeangel, ha scelto di affrontare la questione con un linguaggio diretto, perché la banalità di un gesto così comune rischia di far sottovalutare un pericolo fin troppo concreto. Quando un alimento cade su una superficie sporca, il passaggio dei microrganismi è immediato. Batteri, funghi e virus non aspettano tre secondi per fare il loro ingresso in scena. Si trasferiscono nell’istante esatto in cui il cibo tocca terra. È un processo invisibile, ma sufficiente a comprometterne la sicurezza.

infermiere instagram
L'infermiere su Instagram mentre spiega se vale o meno la regola dei 3 secondi

L'infermiere fa una riflessione che parte da un concetto chiave fondamentale: bisogna sempre mettere la salute al primo posto, anche quando si tratta di fare delle piccole rinunce quotidiane. Pensare che una cosa accada "una volta sola" e che quindi non faccia la differenza è totalmente errato. Un gesto rapido, del resto, non vanifica affatto i rischi. La verità è che un qualsiasi pavimento, sia di casa, dell'ufficio o di un luogo pubblico, ospita sempre una grande quantità di germi, microrganismi che non si percepiscono a occhio nudo. Non basta, quindi, raccogliere un pezzo di cibo e soffiarci sopra convincendosi che sia tutto come prima.

L'evidenza scientifica

Lo stesso infermiere, del resto, ha ammesso che si tratta di una credenza molto diffusa e il successo del suo video sui social lo conferma. Prima di entrare nel merito scientifico, l'infermiere ha ammesso che lui stesso da ragazzo si chinava per raccogliere il cibo caduto a terra, convinto che un colpetto d'aria potesse cancellare ogni rischio. Naturalmente, l'esperienza ha cambiato totalmente la sua percezione della realtà. Oltre all'infermiere, c'è anche la scienza che chiarisce la questione.

Uno studio della Rutgers University nel New Jersey ha rivelato che migliaia di microrganismi possono contaminare un alimento in meno di un secondo. Il tempo, quindi, non è il fattore che pensiamo. Conta la superficie, conta il tipo di cibo, conta l’umidità, ma non conta la velocità con cui lo si raccoglie. Anche il programma MythBusters, che ha dedicato alla regola una puntata speciale, è arrivato alla stessa conclusione: il margine dei famosi tre secondi non esiste.

Lascia un commento