Una giovane donna si trasferisce in Lapponia e lavora come elfo di Babbo Natale: ha realizzato un vero sogno, ecco cosa significa.
L'idea di lasciare il proprio mondo per realizzare un sogno natalizio può sembrare infantile, eppure, una giovane donna spagnola ha raccontato sui social che cosa vuol dire cambiare vita. Eva Baudés, originaria di Barcellona, si è trasferita in Lapponia per immergersi in un'atmosfera che, altrove, esiste solo nei film. Adesso, infatti, lavora come elfo di Babbo Natale in un villaggio. Un impiego che sa di magia, ma che nella realtà richiede tanta resistenza e dedizione. Non solo, c'è anche bisogno di una buona dose di entusiasmo quotidiano.
Lapponia, si trasferisce per lavorare come elfo di Babbo Natale: ha realizzato un sogno
Il racconto della giovane Eva Baudés, conosciuta come @evabauuu, è molto interessante e senza filtri. Ha spiegato, nel dettaglio, cosa significa lasciarsi alle spalle il clima mediterraneo per entrare nel cuore gelido del Circolo Polare Artico. Ha scelto Rovaniemi, la città che da sempre custodisce l'immaginario del Natale, con una nuova casa e partire per questa nuova avventura. Ogni angolo del posto sembra progettato per ricordare che il 25 dicembre non è solo una data, ma un modo di concepire la vita, soprattutto quando si lavora dietro la "fabbrica" più famosa del mondo.
Eva ha spiegato che in Lapponia le temperature sono veramente molto fredde e rigide, si arriva con estrema facilità fino a -22 gradi. Una condizione molto difficile inizialmente, anche se lei ha saputo affrontare con determinazione, pur ritrovandosi, stando al suo racconto, con le ciglia spesso ghiacciate dopo soli pochi minuti di cammino. Ogni mattina, inizia la giornata passeggiando per circa 10-15 minuti, per raggiungere il villaggio dove svolge il suo turno di lavoro. Una routine che in molti giudicherebbero estrema e difficile, ma che per lei ha il sapore del sogno. Entrare nel villaggio è come fare ingresso in un mondo che profuma di fiabe. Una volta raggiunta la struttura dove lavora, ecco che si passa alla preparazione.
Come si svolge il lavoro nel villaggio
Bisogna truccarsi, indossare l'uniforme e preparare il tutto in pochi minuti. Le è stato affidato il ruolo di accogliere i visitatori del cosiddetto 'campo base'. Si tratta di un punto fondamentale dove arrivano le famiglie provenienti da tutte le parti del mondo per un incontro che ricorderanno per anni. Eva non nasconde che con l'arrivo delle feste il lavoro diventa molto duro e difficile, l'afflusso delle persone aumenta e i ritmi diventano più serrati. Eppure, tutto è organizzato nel migliore dei modi e ha spiegato che con una collega divide il suo turno di lavoro perfettamente.

Si ritrova, dunque, facilmente a gestire un flusso continuo di bambini emozionati e genitori carichi di aspettative, pronti a scoprire cosa si nasconde e accade dietro la leggenda del villaggio più famoso di Natale e del mondo. Eva, pur consapevole dell’impegno, si dice entusiasta. Lontano dagli stereotipi che descrivono gli elfi come semplici aiutanti, lei vive la sua posizione come un privilegio. Ogni sorriso dei visitatori, ogni sguardo sorpreso di un bambino, rappresentano per lei la conferma di aver fatto la scelta giusta. Non importa se le giornate inizino al buio e finiscano ancora avvolte nell’oscurità. Ciò che conta è l’atmosfera unica che la circonda, capace di trasformare ogni turno in un’esperienza da custodire.
