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Se hai più di 30 anni, probabilmente, hai iniziato ad andare a letto in anticipo rispetto a quando ne avevi 20 o 25. Probabilmente hai letto degli articoli basati su ricerche scientifiche che suggeriscono di seguire i ritmi del sole e che andare a dormire e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno fa bene alla salute.
Secondo uno studio realizzato da Molecular Psychiatry, chi si addormenta molto tardi ha statisticamente un rischio più elevato di sviluppare sintomi depressivi. Addormentarsi presto fa bene, oggettivamente parlando. Ci sono 7 paure che accomunano coloro che vanno a dormire presto con il passare degli anni.
1. Burnout e irritabilità
Come si cura il burnout, ovvero quella sensazione di affaticamento da lavoro? Riposando di più. Chi va a letto prima e riesce a dormire quei 60 minuti in più, probabilmente, si sveglia più riposato, più sereno e meno incline ai sintomi del burnout. Dormire in abbondanza previene anche la cosiddetta ansia mattutina, ovvero quella sensazione che si prova al risveglio di non aver riposato a sufficienza. È scientificamente provato da innumerevoli studi che chi dorme male ha livelli elevati di irritabilità. Per poter essere equilibrati e felici, dobbiamo sentirci riposati.
2. Stanchezza a lavoro
Questo punto si ricollega al primo. Svegliarsi per andare a lavorare richiede disciplina: a pochi piace mettersi in auto o aspettare l'autobus al freddo per recarsi in ufficio. Se si è stanchi e non abbastanza riposati, tutto sembrerà ancora più arduo. Il cervello non ha riposato e bisogna ‘combattere’ per convincerlo. Male. Ecco perché chi vuole evitare di essere sottoproduttivo tende ad andare a letto presto
3. Malattie
Secondo una ricerca pubblicata dell'American Journal of Lifestyle Medicine, chi non raggiunge mai, nell'arco di una settimana, il minimo di 7 ore di sonno ogni notte mette a rischio il proprio benessere fisico. Ecco che è meglio riposare 8 ore e, almeno dal lunedì al giovedì, evitare uscite notturne che compromettono questo ritmo.

4. Pensare troppo
Quando si dorme, non si pensa. Al massimo si sogna. Quando si è svegli, da soli, spesso si pensa troppo. E il tempo che precede il sonno è quello nel quale, di solito, i pensieri hanno la meglio. Fuori è tutto più silenzioso, si preferisce non contattare amici e conoscenti se non per questioni urgenti. Si è da soli. Un modo ‘creativo’ per evitare i pensieri è andare a letto prima: si riposa di più e si pensa di meno
5. Perdersi la calma mattutina
Chi si sveglia presto ha più tempo per prepararsi ad affrontare la giornata con calma. Dopo un buon riposo, il cervello funziona meglio e può pianificare al meglio le ore successive. Chi, invece, si sveglia giusto in tempo non si godrà la “lentezza” del mattino: sarà impegnato a correre per prepararsi e affrontare una giornata che inizia col piede sbagliato. Molte persone non usano la sveglia, perché hanno abituato il corpo a determinati ritmi. Scientificamente parlando, un risveglio senza sveglia fa bene al cervello, perché interrompe senza sussulti il ritmo del sonno.
6. Arrivare in ritardo
Questo punto si ricollega molto a quello precedente. Chi va a dormire presto lo fa anche perché odia chi arriva in ritardo ed è determinato a dare il buon esempio. In particolar modo chi soffre da ansia da prestazione o ha bisogno di dimostrare il proprio valore agli altri tende ad andare a dormire presto per poi essere pronto al mattino prima degli altri. E questa è una buona abitudine: secondo numerose ricerche scientifiche, dormire ogni notte almeno sette ore aumenta l’autostima e allevia l’ansia.
