Uno psicologo italiano molto attivo sui social ha indicato le 3 frasi a cui fare attenzione. A suo dire, infatti, chi le pronuncia, spesso lo fa per usare e strumentalizzare (in senso stretto) l'altra persona.
La psicologia è un tema che affascina molti perché, fondamentalmente, accomuna tutti gli esseri umani e senzienti. Altrettanto indubbio è il fatto che sia un tema complesso, perché ognuno ha le proprie peculiarità e da secoli l’essere umano si interroga sulla mente umana, il cui funzionamento non è affatto lineare. Malgrado secoli di studi, ci sono ancora comportamenti umani impossibili da spiegare con assoluta certezza.

Da diversi anni, sui social, sono aumentati i video a tema psicologia. In questo articolo ci limitiamo a riportare il parere di un esperto, lo psicologo pugliese Michele Mezzanotte, che parla delle 3 frasi che, secondo lui, usano i manipolatori. A suo dire, bisogna fare attenzione perché chi le usa spesso vuole usare il prossimo e approfittarne.
Le 3 frasi che pronuncia chi vuole usarti
“Sono frasi tipiche di chi strumentalizza un rapporto, dunque per un fine che è solo proprio e non condiviso. Può essere sintomo di un rapporto totalmente strumentalizzato oppure di un piccolo pezzo di rapporto”, chiarisce nei primi istanti del video.
La prima frase che dovrebbe farci drizzare le antenne, secondo Michele Mezzanotte, è: “Sono fatto così”. A suo dire, infatti, è un insieme di parole che impedisce il dialogo, dunque nega sul nascere l’esistenza del “noi” in un rapporto. “Chi afferma di essere fatto in un certo modo e di non poter cambiare sta dicendo che in un rapporto c’è lui e ci sei tu, due entità separate. Tu sei il suo strumento”.
La seconda frase a cui prestare attenzione secondo l’esperto è: “Non ti preoccupare: non sei tu, sono io”, a mo’ di discolpa. “Usando questa frase si minimizza un eventuale senso di colpa o un problema con una sfumatura di vittimismo, insomma si ostacola la relazione autentica”. A primo impatto può sembrarci una frase ‘rassicurante’ che ci assolve dalle eventuali colpe. Tuttavia, lo psicologo invita a riflettere e ad osservare la componente di vittimismo insita in queste parole, che impedisce un vero e proprio confronto.
L’ultima frase è : “Dai, non esagerare: lo sai che ci tengo a te”. Qui torna di nuovo la strumentalizzazione dell’altra persona, secondo Mezzanotte: “Per far diventare uno strumento l’altra persona la devo sminuire, trasformandola da soggetto a oggetto”. Insomma, anche questa frase può sembrare di ammirazione a primo impatto. Molte persone vogliono sentirsi dire “Ci tengo a te”, tuttavia lo psicologo invita a considerare il contesto in cui viene pronunciato quel verbo. La possibile conseguenza negativa è che il manipolatore la usi per far diventare “strumento” l’altra persona. Uno degli aticoli a tema psicologia più letti di sempre sul nostro sito spiega cosa vuol dire conservare indumenti che non indossi mai.
