Le persone più intelligenti nascono in questi mesi: lo dice la scienza

Esiste un collegamento tra intelligenza e mese di nascita? La risposta è sì. E, no, non parliamo di astrologia e “caratteristiche di segni zodiacali”, che sono informazioni senza fondamento scientifico. Parliamo dei risultati di studi scientifici veri e propri.

I complimenti piacciono quasi a tutti. Esiste, però, una percentuale di persone che apprezza fino a un certo punto quelli sull’aspetto estetico; molti vorrebbero che gli altri apprezzassero più il suo intelletto che la bellezza.

Da studi scientifici emerge che il mese in cui un essere umano nasce influisce non poco sullo sviluppo della sua intelligenza. Lo diciamo subito: se una persona nasce nel mese X, non è destinata automaticamente ad essere il prossimo Einstein; così come se un individuo viene al mondo nel mese Y, non necessariamente vivrà una vita da ignorante.

È altrettanto vero, però, che il clima, l’esposizione solare (livelli di vitamina D) e lo stato di salute della madre nei mesi precedenti al parto (se ha sofferto mali di stagione) sono fattori decisivi per lo sviluppo del cervello.

Gli studi scientifici su intelligenza e mese di nascita

Uno studio olandese su bambini nati tra il 2002 e il 2006 e pubblicato dalla rivista BMJ Open ha dimostrato scientificamente che i nati in primavera hanno un Quoziente Intellettivo non verbale inferiore di 1.2 punti rispetto ai nati in estate.

Un altro studio britannico del 2006 evidenzia “deboli variazioni” nelle abilità di lettura e nell’aritmetica tra chi è nato in autunno e in inverno, principalmente dovuto al fatto che entrano in classe in “ritardo” rispetto ai coetanei.

Altri studi, più rilevanti, indicano che il trimestre in cui un bambino si sviluppa definitivamente nell’utero può influire sulle sue capacità cognitive, fattore che andrà a modificare l’istruzione primaria e, successivamente, quella accademica.

Il mese di nascita di un bambino influenza molto i suoi processi cognitivi
Il mese di nascita di un bambino influenza molto i suoi processi cognitivi

Secondo studi di epidemiologia e sviluppo neurologico, infatti, l’esposizione solare influisce nella creazione di vitamina D sia nella madre che, di riflesso, nel bebè. Una gravidanza che ha il suo picco in inverno espone la futura madre a virus influenzali e di riflesso anche il bambino. Tutto questo modifica lo sviluppo celebrale del nascituro.

Il ruolo della scuola

Non solo: esiste anche il cosiddetto effetto dell’età relativa: chi nasce nelle settimane immediatamente precedenti o successive all’inizio dell’anno scolastico spesso è l’alunno più anziano della classe. Questo perché coloro che nascono prima, spesso, vengono iscritti a quella che in italiano chiamiamo “primina”, diventando i più giovani della classe.

Il vantaggio di avere pochi mesi di vita in più rispetto ai compagni di classe fa sì che abbiano una maggiore maturità neurologica ed emotiva. È scientificamente provato che questi alunni preformano meglio nelle prove cognitive, hanno una capacità maggiore di concentrazione e un controllo emotivo più spiccato rispetto a chi è nato qualche mese più tardi.

Riassumendo gli studi scientifici sull’argomento, è emerso che

  • Coloro che nascono ad agosto o settembre hanno quasi sempre un buon rendimento scolastico, essendo i più ‘anziani’. Questo li porterà ad avere voti più alti a scuola e all'università, dunque avere un vantaggio su tutti gli altri.
  • I nati tra gennaio e marzo, che spesso saltano l’ultimo anno di asilo e vanno direttamente alle elementari possono avere svantaggi in alcuni ambiti, essendo i più giovani della classe. In questo frangente, sei mesi di differenza rispetto a un compagno di classe nato ad agosto pesano.
  • Chi viene al mondo tra aprile e luglio non è facilmente inquadrabile: a far la differenza nello sviluppo cognitivo è più l’ambiente familiare che quello scolastico.

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