Perché la patente di guida è di colore rosa? A influenzare la scelta estetica odierna è, come spesso accade, il passato.
Quante volte, nell’arco di una settimana, ci capita di prendere in mano la carta d’identità o la patente? Molte. Quante volte ci capita di chiederci perché abbiano quei colori? Poche, se non nessuna. Sono semplici documenti, che ci servono in contesti molto precisi, ma a cui non prestiamo molta attenzione. Le distrazioni, al giorno d'oggi, abbondano. Potrebbero tranquillamente essere tessere nere o gialle: non dedicheremmo loro molta attenzione comunque. Eppure, per i più curiosi, può essere interessante sapere perché il documento plastificato che ci permette di guidare l’auto, lo scooter e il camion ha questo colore ‘pastello’. Chi ha più di 50 anni ricorderà che anche quella cartacea era rosa. Ma perché?

La risposta arriva dal profilo TikTok ‘Esperia’. “Non c’entra solo l’estetica, c’entra di più la tradizione”. Le primissime patenti emesse in Italia all’inizio dello scorso secolo erano documenti cartacei bianchi o giallini. La prima svolta è arrivata negli Anni ’60, quando non cambiò il materiale ma il colore sì: si optò per il rosa, prendendo ispirazione dai francesi. I motivi principali sono due: rendendola rosa, diventava difficile da falsificare e, al contempo, facile da identificare per le forze dell’ordine durante i controlli. Come spiega l’autore del video, non era un pezzo di carta bianco colorato di rosa: i pigmenti rosa venivano aggiunti già nella ‘polpa’ della carta speciale che il governo italiano faceva produrre e che sarebbe servito servire come 'base' per le patenti.
Perché la patente di guida è rosa
“La fibra stessa della carta era rosa, non esisteva un modo facile all’epoca per ottenere una carta rosa, se non alterando il colore della polpa. Questo rendeva le patenti difficili da falsificare, perché avresti dovuto creare una miscela apposita”, spiega l’autore del video. Ad ogni modo, c’era anche l’obiettivo di rendere la patente un documento facilmente riconoscibile alle forze dell’ordine al buio. Inoltre l’inchiostro nero sul rosa chiaro si legge perfettamente: altro dettaglio utile per facilitare il lavoro alla polizia. Come detto in precedenza, l’Italia prende ispirazione dalla Francia, la prima nazione europea a scegliere questo colore.
Il nostro paese non è stato l’unico a farlo: con il passare degli anni si è rafforzata la cooperazione tra nazioni del Vecchio Continente e la patente rosa è diventata la normalità praticamente su tutto il territorio europeo. Oggi le patenti sono plastificate, dunque è venuta a mancare la motivazione di renderle difficili da clonare grazie ai pigmenti rosa nella ‘polpa’ della carta. Malgrado ciò, il colore rosa rimane quello standard più per tradizione che per altri motivi. Il più classico esempio di procedura che, seppur antica, non va cambiata perché efficace. In Italia quella cartacea è rimasta in vigore fino al 1999, anno in cui è subentrata quella plastificata, delle stesse dimensioni di una carta di credito.
