Oggi, 11 dicembre, il 2025 è completo per quasi il 95%. C’è chi dedicherà gli ultimissimi giorni dell’anno ai buoni propositi per l’anno nuovo. Tanta gente è desiderosa di viaggiare, malgrado il periodo non sia il più semplice dal punto di vista economico e geopolitico. Tra le destinazioni suggerite per l’anno che sta per iniziare c’è la Cina.
Anche l’esperto di viaggi italiano Nicola Morigi (@inviaggioconnik) ha elencato alcuni buoni motivi per scegliere questa nazione come destinazione per il viaggio intercontinentale del 2026. Ai suoi suggerimenti ne aggiungeremo alcuni noi, basati su ricerche sul web.
La prima buona notizia è che la Cina ha confermato per tutto il 2026 una misura rimasta in vigore per buona parte del 2025: basterà il passaporto per entrare. Il visto va richiesto solo per soggiorni superiori ai 30 giorni. Dunque una pratica burocratica (e una spesa!) in meno, che rende il viaggio più facile da pianificare.

Un altro fattore positivo ma difficilmente controllabile a lungo termine riguarda il valore dello Yuan, la valuta cinese: da diversi mesi risulta più debole dell’Euro, dunque il cambio è favorevole. Il cibo e gli alloggi in Cina non sono affatto costosi, ma allo stato attuale delle cose sono ancora più convenienti rispetto al passato. Ripetiamo: è una variabile impossibile da controllare per il 99.9% della popolazione, ma per gran parte del 2025 il cambio è stato favorevole e si spera che tale rimanga anche nei prossimi 12 mesi.
La Cina il turismo occidentale che non è tornato ai livelli pre-2020
Nik, poi, spiega che con un po’ di ricerca si possono trovare hotel di media categoria anche a 20-30€ a notte. Alzando il budget di poche decine di euro, non è difficile trovare strutture che in Italia sarebbero di 4 o 5 stelle con numerosi comfort. Molti italiani che hanno visitato la Cina hanno evidenziato questo grande pregio del paese asiatico.
L’esperto di viaggi conclude dicendo che il turismo occidentale non è ancora tornati ai livelli pre-Covid, dunque i monumenti hanno meno code, i prezzi non sono gonfiati e, a suo dire, si vivono esperienze più autentiche. Non va dimenticato che l’estensione della Cina è di poco inferiore a quella di tutta l’Europa messa insieme, dunque c’è davvero tantissimo da vedere, a livello di bellezze artificiali e naturali.
Il periodo migliore per visitare la Cina
Qual è il periodo migliore in generale, considerando l’enorme espansione della nazione? In linea di massima, la primavera (dunque i mesi di marzo, aprile e maggio) offre temperature piacevoli, che esaltano anche la bellezza paesaggi naturali. L’autunno, tuttavia, è considerato il periodo migliore in assoluto. Settembre, ottobre e prima decade di novembre regalano cieli spesso sereni, precipitazioni poco diffuse e paesaggi con colori spettacolari.
Capitolo grandi città: Pechino andrebbe visitata ad aprile, maggio, settembre e ottobre: molti esperti suggeriscono specificamente aprile o ottobre, quando il caldo umido è assente e le piogge estive non rovinano le giornate all'aria aperta.
Shanghai ha un’estate più lunga rispetto alla capitale, quindi meglio anticiparsi ad aprile o maggio, oppure rimandare ad ottobre, quando le temperature sono miti e l’umidità meno opprimente. Xi’an, la città dei Guerrieri di Terracotta, ha un clima molto simile a quello di Pechino: meglio primavera e autunno, per fuggire al caldo eccessivo al freddo pungente invernale.
Volendo limitare la scelta a un solo mese, allora molte guide consigliano ottobre, il mese più "equilibrato" per gli itinerari classici. Altrettanto vero che la prima settimana del decimo mese è da evitare: la "Golden Week" richiama enormi flussi turistici interni e i siti turistici sono letteralmente presi d'assalto. Meglio visitarla al termine della "settimana dorata".
