“Una faccia, una razza”. Questa breve frase è molto comune nelle conversazioni tra greci e italiani. A onor del vero, va detto che gli ellenici si ‘rispecchiano’ molto di più nei meridionali, in particolar modo pugliesi, lucani, calabresi, campani e siciliani. I tratti somatici tipici di molte regionali meridionali, come pelle chiara, occhi azzurri e capelli biondi sono piuttosto rari nella Grecia moderna. Molto più diffusi sono la pelle olivastra, i capelli ricci scuri e gli occhi marroni, caratteristiche fisiognomiche più diffuse da Roma in giù che nel resto d’Italia. Ma perché la Grecia ha un legame così forte con l’Italia e perché si chiama “Magna”?
Michela de Felicibus, docente di storia e archeologica, ha dedicato un video al legame stretto tra quelle che oggi sono due nazioni separate, ma che un tempo erano strettamente legate l’una all’altra. “Partiamo dal contesto: nell’ottavo secolo la Grecia esce dal cosiddetto periodo oscuro, un’epoca iniziata intorno al 1200 avanti Cristo, con l’arrivo dei Dori e la fine della civiltà micenea. In questi secoli bui, la Grecia era regredita, tornando in uno stato primitivo".
Le cose cambiano nell’ottavo secolo, quando inizia una rinascita politica, economica, culturale. Le varie tribù in cui era divisa la popolazione iniziano a interagire tra di loro e fondare le prime città stato, anche conosciute come polis.
La Grecia e l’Italia (meridionale)
A questo punto, il benessere sempre crescente porta a un aumento numerico della popolazione ma, paradossalmente, pochi decenni più tardi anche a varie conseguenze negative. Le terre iniziano a scarseggiare, il cibo inizia ad essere troppo poco per una popolazione cresciuta a dismisura in poco tempo.

“Questo porta molti Greci ad abbandonare la propria terra e la propria casa – spiega l’esperta di storia – in cerca di una vita migliore. Le spedizioni verso i territori limitrofi, costituite quasi sempre da soli uomini, non erano improvvisate ma ben organizzate e seguivano un iter specifico”.
La prima cosa che si faceva era eleggere l’ecista, ovvero il capo della spedizione. Dopo ci si recava all’oracolo di Delfi per sapere dove fondare la nuova città e infine si preparava la flotta con tutto il necessario e si partiva. L’Italia non fu l’unica destinazione: “All’epoca, centinaia di Greci si recarono presso l’Asia Minore, in diversi punti del Mediterraneo, comprese Francia, Spagna e soprattutto verso il Sud Italia. Fondamentalmente i Greci sono stati dei migranti, arrivati sulle coste italiane per fuggire dalla fame e per cercare una vita migliore”.
Perché 'Magna Grecia'? Tre ipotesi sul tavolo
Ok, ma perché si chiama Magna Grecia? Precisazione: è un termine latino, coniato dai Romani per indicare una zona del Sud Italia. La versione greca originale è “Megale Hellas”, nominato per la prima volta da Polibio nel II secolo a.C., per riferirsi al Sud Italia. Ma perché “megale”, quindi “grande”?
Ci sono tre ipotesi
1. Ricchezza o splendore, perché le colonie del Sud Italia erano ricche e fiorenti, molto più della Grecia stessa.
2. Estensione territoriale, ovvero il Sud Italia rappresentava una ‘grossa’ espansione del territorio greco, che va oltre il mare ed è oggettivamente grande.
3. Nostalgia. È un termine che si sviluppa in epoca romana per ricordare il periodo in cui le colonie erano fiorenti e che all’epoca erano decadute.
La storica conclude che è difficile dare una risposta a tale interrogativo, anche se lei propende per la prima: ‘Magna’ in quanto prospera e più ricca della Grecia continentale.
