Abbiamo spesso sentito nominare Attila, re degli Unni. Non esiste un certificato di nascita, ma si suppone sia nato intorno al 395. La data del decesso, invece, è documentata e precisa: 16 marzo 453. È entrato nella storia per essere uno dei sovrani più potenti al mondo, il cui regno andava dall'Europa Centrale al Mar Caspio, con possedimenti fino al Mar Baltico. Sappiamo anche che che sia stato tra i pochi a mettere in difficoltà l'Impero Romano, che ebbe il coraggio di invadere Costantinopoli e che arrivò fino alla Francia. Ancora oggi, nella cultura pop, sentiamo dire o leggiamo che era "il flagello di Dio" per via della sua inaudita violenza.
Non solo: in molti sanno che "dove passa lui non cresce più l'erba", proprio per la potenza distruttiva che lui e il suo esercito mettevano in campo. Studi moderni mettono in luce un lato meno conosciuto di Attila: era certamente incline ad attacchi violenti, ma anche ben studiati; alcuni suppongono che fosse anche molto superstizioso e che consultava sciamani prima di pianificare un attacco. Insomma, un personaggio reso immortale dalle sue gesta, di cui non si sa molto, essendo vissuto in un'epoca in cui non esistevano macchine fotografiche e i documenti cartacei in generale non erano diffusi come lo sono diventati dal Medioevo in poi. Per gli ammiratori di questa figura, può essere interessante sapere quali cibi consumasse in una giornata normale.
Chef mangia per un giorno come Attila: i suoi pasti preferiti
I documenti cartacei non erano diffusi come dall'era medievale in poi ma non per questo erano inesistenti. Moltissime delle informazioni odierne su Attila sono basate su preziosi manoscritti di diplomatici romani. Proprio per via delle minacce di Attila all'Impero Romano, furono attivate le forze diplomatiche. Prisco di Panion era Bizantino ma aveva stretti contatti con l'Impero Romano di inizio 400 e visitò proprio la corte di Attila intorno al 448. Dai suoi scritti, scopriamo che il Re degli Unni accolse i diplomatici 'stranieri' con banchetti abbondanti e lussuosi per l'epoca: carne, pane, stufati e spezie molto elaborate. Una cosa, però, balzava all'occhio: Attila prediligeva piatti semplici.
Il flagello di Dio, infatti, ha sempre evitato il lusso, preferendo piatti poco elaborati, fatti quasi esclusivamente di carne, talvolta arricchite dalla cipolla. Per lui, la semplicità era sinonimo di forza e voleva far passare chiaro un messaggio: era un guerriero prima e un imperatore poi. Altri documenti di diplomatici romani assicurano che Attila amava il latte fermentato, la carne di montone e grani semplici come il miglio. "Nel mio video per indicare il pasto preferito di Attila, ho messo delle costolette di agnello, un porridge di miglio unito a cipolle grigliate e aglio, ovviamente accompagnate da un bicchiere di latte", spiega lo chef che gestisce il profilo 'Eats History'.

Ogni volta che ricrea un piatto dell'antichità, gli dà un voto. Soprattutto se parliamo di periodi temporali molto lontani, come lo è il 500 d.C., spesso i voti sono bassi, perché le abitudini alimentari sono totalmente diverse da quelle di un 20enne nel 2025. Tuttavia il piatto preferito di Attila, per quanto semplice, è "delizioso" secondo lo chef, che gli attribuisce un voto molto alto: 8.7/10. Un voto molto più basso l'ha dato ai due pasti giornalieri che solitamente si concedevano i soldati spartani.
