Cosa si mangiava nell'Antica Roma? E, più nello specifico, cosa consumavano i legionari? Uno chef ha 'ricreato' alcuni piatti popolarissimi all'epoca.
La vita nell’Antica Roma affascina decina di migliaia di italiani ed europei. D’altronde, sono alte le probabilità che i soldati, i consoli e i mercanti dell’epoca siano nostri antenati. Non solo: ogni scoperta archeologica ci restituisce informazioni importanti sulla vita dell’epoca, spesso sorprendenti.
Certo, non esistevano televisioni o smartphone, ma le forme di intrattenimento abbondavano. E il cibo? Anche quello era profondamente diverso: non c’era la pasta, non c’erano i pomodori, non c’erano le patate e la lista potrebbe proseguire ancora a lungo. Un giovane chef americano ha creato un profilo TikTok molto interessante, ‘Eats History’, dove prepara piatti della storia recente e remota.
Cosa mangiava un legionario romano
Uno dei video più visti riguarda l’alimentazione tipica di un legionario romano. A inizio video, lo chef precisa che le fonti che ha consultato sono due libri: “De agri cultura” di Marco Porcio Catone e “Vegetius: Epitoma rei militaris” di Reeve.
La colazione era sana e proteica: in un pentolino con olio d’oliva si facevano cuocere pinoli, pancia di maiale, farro e, per insaporire il tutto, il Garum, ovvero una salsa liquida di interiora di pesce, molto diffusa all’epoca. Spesso, per avere una dose extra di calorie e zuccheri, si mangiavano dei fichi interi. “Era un pasto molto sano e ricco di sapori”, spiega lo chef dopo averlo assaggiato.
A metà giornata, i legionari si concedevano uno snack, che possiamo definire l’antenato dei crackers moderni, i buccellatum, cotti due volte e dalla lunga conservazione. Un semplice impasto con farina, olio, sale e acqua, bucherellato, veniva poi riscaldato nei forni dell’epoca per due volte e, infine, mangiato con dei formaggi.
Uno dei pasti più comuni a cena era una ricca zuppa di carne e verdure. In un pentolino con cipolle e olio, si facevano friggere per pochi secondi dei piselli (oppure fagioli, oppure lenticchie). Dopo, si mangiava insieme ai buccellatum rimasti e altra carne di maiale.

Da bere, molti legionari si concedevano la Posca, probabilmente la più popolare bevanda rinfrescante dell’epoca. Era economica e molto diffusa tra soldati, contadini e schiavi. La ‘ricetta’ base consisteva semplicemente in acqua e aceto di vino, ma molti la impreziosivano con miele, sale o erbette aromatiche.
Oltre a costare poco e avere una significativa azione dissetante ed energizzante, era anche antisettica, poiché l’aceto purificava l’acqua, spesso sporca e piena di batteri in quel periodo. Lo chef, alla fine di ogni video, dà un voto al cibo che ha consumato. Per l’Antica Roma, malgrado la distanza temporale enorme con il 2025, il voto è alto: 7.8 su 10. A suo dire, l’unica pietanza che proprio non gli è piaciuta è la Posca, definita “difficile da bere”, mentre la colazione, lo snack e la cena sono stati di suo gradimento perché sani e sazianti.
