In Canada esistono i sussidi di disoccupazione? Italiana che ci vive risponde così

Esistono i sussidi di disoccupazione in Canada? La risposta, come prevedibile, è sì. Va anche precisato, tuttavia, che funzionano diversamente rispetto all'Italia.

Negli ultimi venti anni, il Canada ha accolto decine di migliaia di stranieri per aumentare la sua forza lavoro e proseguire lo sviluppo economico. Da fine 2023, tuttavia, per vari motivi sono stati imposti nuovi limiti e l’epoca delle “porte aperte” è finita.

In particolar modo il Québec, lo stato canadese che ha accolto più lavoratori stranieri negli ultimi dieci anni, ha sospeso del tutto le domande di accoglienza. Ciò non significa che il Canada voglia smettere completamente di attirare lavoratori dal resto del mondo: semplicemente attuerà una selezione più serrata e, soprattutto, accetterà forza lavoro soltanto in settori specifici e dove storicamente c’è carenza, due su tutti agroalimentare e sanità.

Passiamo ora a un tema che interessa chi ha già ottenuto un permesso lavorativo: la disoccupazione. In Canada esistono i sussidi per chi si ritrova senza lavoro? La risposta, chiaramente, è sì: parliamo di un’economia molto avanzata con uno stato sociale sviluppato.

La disoccupazione in Canada esiste, ma è diversa da quella italiana

Come spiega la content creator Giulia | Life in Canada, tuttavia, ci sono alcune differenze con il sistema italiano. “Ne ha diritto solo chi ha perso il lavoro involontariamente e solo per un determinato periodo temporale. A differenza dell’Italia, non si parla di un minimo di sei mesi per ottenerla ma di un minimo di ore assicurabili, che tuttavia varia di regione in regione”, spiega Giulia.

Il sussidio di disoccupazione in Canada esiste, ma ha regole più severe rispetto a quello italiano.
Il sussidio di disoccupazione in Canada esiste, ma ha regole più severe rispetto a quello italiano.

Di quali paghe parliamo? “Di circa il 55% della retribuzione settimanale media calcolata sulle settimane che avete lavorato prima di essere disoccupati”. Insomma, poco: in Italia di norma è il 75%, in Canada è il 20% in meno, differenza sostanziale. “Capirete che vivere così è impossibile: siete praticamente costretti a cercare attivamente lavoro in questo periodo. L’obiettivo è farvela percepire per il minor tempo possibile e disincentivare quelle persone che vogliono rimanere a casa sul divano a godersi i soldi della disoccupazione. Non solo: dovete avere le prove che state attivamente cercando lavoro, quindi e-mail con candidature, prove di colloqui andati male e simili. Il governo potrebbe venire in qualsiasi momento a chiedervi cosa state facendo con i soldi che ogni mese vi versa”, argomenta Giulia.

Insomma, non riuscire a presentare le prove di una ricerca attiva di un impiego può portare a perdere il sussidio. Chiaramente tutti i cittadini regolari in Canada possono richiederla, anche chi ha una nazionalità diversa.

C'è, però, una differenza tra stranieri e stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza canadese: “I canadesi e residenti permanenti, detti PR, hanno accesso a quello che potremmo definire il centro dell’impiego canadese, che funzionano molto bene. Qui vi aiuteranno a migliorare il curriculum, a prepararvi al meglio per i colloqui di lavoro, a capire se magari sia necessario un cambio carriera e discorsi simili. Questi servizi non sono disponibili per gli stranieri che ancora non hanno la residenza permanente in Canada, perché finanziati dal governo che premia i propri cittadini. In Canada premiano chi si mette in gioco. Non venite qui con la mentalità italiana di lavorare qualche mese e poi prendervi il sussidio, perché non funzionerà”.

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