Come, quando e perché è nata la tombola? Tutto è iniziato dal litigio tra un popolarissimo prete e un sovrano dell'epoca.
Siamo nel ‘clou’ del periodo natalizio. In molte parti d’Italia è normale ritrovarsi tra amici e giocare ai vari giochi da tavola con molta più frequenza rispetto al resto dell'anno. Indubbiamente, tra tutti, il più diffuso è quello della Tombola, strettamente collegato alla ‘Smorfia’ napoletana.
Ogni numero, infatti, ha una sorta di significato e i più scaramantici scelgono attentamente la cartella selezionando quella con più numeri, a loro dire, fortunati. Quanti di coloro che in queste settimane giocheranno alla Tombola sanno com’è nato questo gioco? Il luogo d’origine non è difficile da indovinare: come prevedibile, è la magica Napoli. In pochi, tuttavia, sanno rispondere alle domande “come” e “quando” sia stata ideata.
Come e quando è nata la tombola
Il profilo TikTok @p.cillo, che crea video con Intelligenza Artificiale su storie, leggende e aneddoti della Campania, ha riportato in auge la storia della tombola. “Lo sapete che la tombola, il gioco più amato del Natale, è nata dalla litigata colossale tra un re e un frate?”, è il gancio efficace del video.
Siamo a Napoli e l’anno è il 1734. Il re è Carlo di Borbone e il suo obiettivo è legalizzare il gioco del Lotto per riempire le casse dello Stato. Il frate Gregorio Maria Rocco, però, si mette di traverso. All’epoca era un prete molto popolare e influente nella città di Napoli. A suo dire, il gioco d'azzardo avrebbe distratto il popolo dalla preghiera.

Il braccio di ferro tra i due va avanti per diverso tempo, fino a quando Re Carlo trova un compresso geniale. Decide di vietare il Lotto, sì, ma solo nel periodo natalizio. I napoletani, da sempre popolo creativo, si inventano quindi una versione ‘casalinga’ del Lotto per riempire le serate e giocare qualche soldo con amici e parenti.
Scrivono i numeri da 1 a 90 su piccoli pezzetti di carta e li mettono in un cesto di vimini, chiamata “panariello”. Gradualmente, con il passare degli anni, vengono apportate alcune migliorie, come la creazione dei tocchetti di legno con i numeri incisi sopra che conosciamo oggi, molto più comodi, resistenti e maneggevoli rispetto a dei pezzetti di carta.
La cartella e i riti della Tombola
La cartella tradizionale, ancora oggi, contiene 15 numeri disposte in 3 righe da 5 ciascuno. Non è un caso che vengano premiati "ambo", "terna", "quaterna" e "quintina" e che i numeri vadano da 1 a 90: come detto, è una 'versione casalinga' del Lotto. Con il passare degli anni, le cartelle sono diventate sempre più 'artistiche': oltre ai freddi numeri, sono state aggiunte anche figure delle Smorfia, talvolta con il significato del numero scritto nella casella. Chi estrae i numeri non dovrebbe guardare il numeretto in anticipo. I più esperti sanno a memoria il significato e, per questo, aggiungono il significato della Smorfia.
Questi piccoli riti sono fondamentali e vanno a creare l'effetto "magico" della Tombola. Il gioco è lento e conviviale ma, si sa, l'attesa aumenta il desiderio e tiene l'essere umano concentrato. In particolare, poi, quando tutti i partecipanti hanno pochi numeri mancanti sulla cartella, le 'chiamate' si rallentano ulteriormente, portando quindi a un'esultanza ancor più liberatoria in caso di 'Tombola'.
