Da diverso tempo, c’è un mercato in continua crescita che, presumibilmente, vedrà aumentare il proprio bacino di utenti anche nei prossimi anni: quello degli oggetti di seconda mano.
In particolar modo l’abbigliamento ‘second-hand’ è tornato prepotentemente di moda per vari motivi. In primis c’entra l’attenzione dei giovani per l’ambiente, visto che nel mondo ci sono miliardi di capi di abbigliamento in buono stato e produrne uno nuovo richiede un uso significativo di acqua, risorsa sempre più preziosa. C’entra anche il fatto che molti vestiti di seconda mano appartengano agli Anni ’90 e i primi Duemila e sono molto diversi da quelli ‘standard’ attuali, conferendo a chi li indossa un’aura di originalità.
Altro fattore importantissimo è che gli abiti di seconda mano, generalmente, costano poco. E tra le decine di migliaia di capi di abbigliamento non mancano le cosiddette ‘gemme nascoste’, ovvero vestiti dal valore enorme, che la maggior parte delle persone non sa riconoscere. Chiaramente, oltre all’occhio per i dettagli, ci vuole fortuna per trovare quel vestito raro che, rivenduto, può fruttare una cifra altissima. Zoe Bates, donna statunitense, è riuscita a mettere le mani non su una ma su ben dieci giacche di altissimo valore commerciale, pagandole oggettivamente poco.
Le giacche usate da tre zeri
“Sono stata fortunata – ammette a Newsweek – perché sono entrata in un Goodwill di Miami pochi minuti dopo che erano arrivati 14 blazer di cashmere. Ho toccato uno di questi e ho notato che il tessuto era di altissima qualità. Sono usati, ma in condizioni ottime, credo che il proprietario li avesse indossati una o due volte, non di più. Come sono arrivati in un charity shop? Bella domanda. Credo fossero di una persona deceduta, i cui parenti hanno dato tutto in beneficenza. Oppure erano in un bagaglio smarrito. L’unica certezza è che erano stati indossati al massimo due volte”.
“Volevo comprarli come regalo di Natale per un paio di persone a me vicine, prendendone al massimo due o tre. Poi ho visto il prezzo: 9.99$ ciascuno. Mi sono detta che era una chance unica e ne ho comprati dieci dei quattordici esposti”. La sorpresa è arrivata dopo: “Li ho presi perché il tessuto è di ottima qualità, ma non avevo idea di cosa fossero. Ho scoperto che sono della Isaia e online li vendono anche a 5.000$ ciascuno. Ho trovato perfino un annuncio di uno a 7.000$”. Per chi non lo sapesse, è una marca italiana.
Cosa fare, ora? “Volevo regalarli ma non credo che lo farò. Considerando quanto posso guadagnarci, è probabile che ne venderò nove e ne terrò solo uno per me. La mia auto è vecchia e danneggiata, credo che venderò le giacche e ne comprerò una nuova. Non ho molti soldi da parte, mi farebbero comodo”. La ciliegina della torta di questa storia? “Mi sono sentita fortunata e ho comprato un biglietto della Lotteria per 1$. Ho vinto 100$. Mi sono ripagata le dieci giacche”. Trasmetti po’ di fortuna a noi, grazie.