Marocco, italiana mangia 6 cibi tipici che in pochi conoscono

Si dice che il Marocco sia una nazione molto sottovalutata a livello turistico. Ha un’amplissima zona costiera (per una piccola parte affacca sul Mediterraneo, il resto sull'Oceano Atlantico), il deserto, le montagne e numerosi reperti archeologici.

Non solo: per un italiano è ancora una meta vicina, economica e ha un clima ancor più gradevole rispetto a quello della nostra penisola, specialmente nei mesi primaverili e nella prima metà dell’autunno. I più golosi chiederanno: “E il cibo?”. Per chi sa cercare, anche la cucina marocchina, per quanto meno ricca di quella italiana, sa offrire autentiche prelibatezze. La content creator italiana Sara Ferracane ne ha provati sei che a suo avviso tutti dovrebbero conoscere.

Al primo posto c’è il tajine kefta, ovvero polpettine di carne di manzo (o agnello) immerse in una salsa di pomodoro molto speziata a cui talvolta si aggiunge anche un uovo intero. Curiosità: Tajine al femminile è il termine berbero che indica le pentola di terracotta dove si cucina la pietanza, mentre al maschile indica la pietanza descritta da Sara.

Secondo piatto: sempre tajine ma di mare. “Vi suggerisco di ordinarlo soprattutto nelle località costiere. Ad Essaouira l’ho preso con polpo e calamari ed era semplicemente buonissimo”. Il contenitore è sempre in terracotta e la base è sempre di zuppa di pomodoro, ma al posto delle polpettine ci sono, per l'appunto, animali marini.

I cibi tipici del Marocco

A terzo posto troviamo i Briouat, ovvero triangolini croccanti di pasta filo con ripieni di vario tipo. Sara ha gradito in particolare quello ripieno di carne. Può essere sia dolce che salato: quelli dolci quasi sempre vengono conditi con miele e semi di sesamo.

Al quarto posto Sara mette la Tanjia, che non è il Tajine. È un piatto tipico della zona di Marrakech e la similitudine semantica non è casuale: viene cotto nella stessa pentola di terracotta citata prima ma non ha salsa di pomodoro: è uno stufato di agnello o manzo condito solo con limone, aglio, cumino e talvolta zafferano. La cottura lunghissima, che può durare anche 4-5 ore, gli conferisce una spiccata morbidezza.

La Harira è un piatto importante per due motivi: in primis perché, da tradizione, è quello con cui si interrompe il Ramadam. E poi perché c’è un tocco d’Italia, dato che viene preparato con la pasta, quasi sempre ditaloni rigati o vermicelli speziati. La pasta viene fatta cuocere in una zuppa a base di pomodoro, lenticchie, curcuma e prezzemolo.

Harira è un piatto tipico marocchino preparato con pasta: ditaloni (più comuni) o vermicelli spezzati
Harira è un piatto tipico marocchino preparato con pasta: ditaloni (più comuni) o vermicelli spezzati

L’ultimo non poteva non essere un dolce (ma non troppo): la pastilla. Un tortino di pasta fila croccante ripieno di mandorle, uova, zucchero a velo, cannella, spezie e… carne, spesso di piccione ma talvolta anche pollo. Esistono versioni vegetariane, più digeribili ma altrettanto saporite. Sara definisce la pastilla “uno dei cibi da lei preferiti al mondo”.

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