"Ho vissuto 18 anni per strada, ora ho una casa ma all'inizio mi succedeva una cosa strana"

Un uomo che ha vissuto per 18 anni per strada ha una casa da alcuni mesi. All'inizio, però, era 'disorientato'.

Le persone che praticano la gratitudine ricordano a loro stesse che avere un tetto sotto cui dormire, un sistema di riscaldamento funzionante, un frigo pieno e un conto corrente con dei soldi sopra le rende più agiate rispetto a un’altissima percentuale della popolazione mondiale.

Per questo motivo, è interessante conoscere il punto di vista di chi ha vissuto a lungo da senzatetto e ora ha di nuovo un posto dove dormire e ripararsi dalle intemperie. L'autore di questo racconto vero al 100% è spagnolo, si chiama José Luis e per 18 anni ha vissuto per strada a Barcellona. Di recente, un’associazione benefica, Arrels Fundació, gli ha procurato una casa. A La Tarda de Catalunya Ràdio ha raccontato come i 18 anni per strada lo hanno inevitabilmente cambiato.

José Luis ha rilasciato un'intervista a 3cat. Curiosamente, l'intervistatrice parlava catalano e lui castellano
José Luis ha rilasciato un'intervista a 3cat. Curiosamente, l'intervistatrice parlava catalano e lui castellano

“La strada è fatta per passeggiare, per passare dei bei momenti. Non è fatta per trascorrerci 24 ore su 24 e non avere alternative”. Come fa notare l’uomo: “Dormire per terra sui cartoni non solo è scomodo, è anche poco riposante. Vivi in uno stato di allerta perenne. Non sai mai cosa ti può succedere di notte. Qualcuno potrebbe aggredirti, qualcuno potrebbe darti fastidio inutilmente”. Oggi José Luis ha un appartamento tutto suo, grazie a una fondazione benefica. Si potrebbe, dunque, dire che la strada appartiene al suo passato, ma la realtà dei fatti è un po’ più sfumata.

L'uomo che ha vissuto per strada per 18 anni

Nei primi mesi dentro il suo appartamento, infatti, gli è successa una cosa ‘strana’. “Non riuscivo a dormire nel letto. Dormivo fuori, sul balcone e per terra, con le finestre aperte. Avevo bisogno di sentire il vento, il freddo e i rumori a cui il mio corpo si era abituato per 18 anni. Gli ci sono voluti diversi mesi per cambiare. “Da circa due mesi dormo sul letto, dentro la mia stanza”.

José Luis ha anche parlato di un tema molto specifico: il rifiuto di alcuni senzatetto di andare nei centri d’accoglienza, che molte persone non comprendono. “Ho dormito in alcuni di questi posti ma venivo maltrattato e vedevo cose insopportabili”, ha dichiarato senza entrare nello specifico. Non restava che dormire in strada: “Si consumano alcol e sostanze stupefacenti per sentire meno la paura e il freddo. Ma la cosa peggiore non è che qualcuno possa aggredirti o derubarti. La cosa peggiore sono gli sguardi di disprezzo dei passanti. Mi sono rimasti dentro. Girano la faccia per non vederti. Parli da solo perché non hai nessuno con cui farlo”.

Non a caso: “Oggi ho una casa ma appena vedo un senzatetto, mi fermo a parlarci. Tutti lo apprezzano. Ricordo quanto mancava a me il contatto umano quando il senzatetto ero io”. José Luis è grato per la sua nuova vita: “Mi piace la sensazione di chiudere la porta di notte. Mi piace farmi il letto, mi piace cucinare. Sono particolarmente bravo a cucinare le patate”. E infine: “Prima vedevo un futuro parecchio oscuro. Oggi pago le conseguenze a livello di salute fisica e mentale dei 18 anni per strada, ma mi sento meglio, più accudito. Ho ricevuto un aiuto importante. Sotto sotto, la gente è buona”, conclude.

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