Praticamente ognuno di noi nella propria vita ha indossato un paio di jeans. Malgrado le mode cambino, questo capo di abbigliamento mette d’accordo uomini e donne dai gusti molto diversi.
Esistono jeans molto stretti (i cosiddetti skinny), altri che vestono alla perfezione e altri ancora decisamente larghi. Un dettaglio di stile che li accomuna praticamente tutti è la presenza di una toppa nella parte posteriore superiore.
Spesso è di colore beige, cuoio o comunque di una tonalità variabile marrone chiaro. Alcuni marchi molto famosi, primo su tutti Levi’s, inseriscono il proprio nome e un piccolo disegno. Un brand famosissimo tra la fine del secolo scorso e l’inizio di quello corrente era Lee, che si assicurava di stampare il proprio brand su tutte le ‘patch’ posteriori.
Ma come mai quasi tutti i jeans prodotti negli ultimi 120 anni hanno questo dettaglio in cuoio, a prescindere dalla casa produttrice? Lo ha spiegato il profilo TikTok @cleanfreakz, gestito dal gestore di una lavanderia a New York.

“Quando Levi Strauss ha lanciato sul mercato i primi jeans con i bottoni, conosciuti come overalls, aveva capito che c’era bisogno di un pezzo sul quale inserire il proprio brand per farsi pubblicità”, dal momento che non era possibile farlo altrove. Quella patch doveva essere molto resistente per due motivi: i jeans erano abiti da lavoro, spesso usati da imbianchini e operai, dunque soggetti a schizzi di vernice, cemento e altri materiali difficili da rimuovere del tutto. Il secondo motivo è la diretta conseguenza del primo: bisognava effettuare dei lavaggi aggressivi per rimuovere lo sporco.
Le toppe dietro i jeans
“Eventuali toppe in cartone si sarebbero disintegrate in fretta, così come pezzi di stoffa ricamati sarebbero venuti giù dopo pochi lavaggi”, aggiunge l’autore del video. Perciò si optò per il cuoio: “Il cuoio è resistente ed era il simbolo perfetto del duro lavoro, inoltre trasmetteva una sensazione di indistruttibilità”.
Insomma, la toppa in cuoio resistente era una necessità del periodo tra fine 1800 e inizio 1900, quando i jeans erano abiti da lavoro. Ora che non lo sono più, questo dettaglio è rimasto, perdendo la praticità e diventando puramente estetico, seppur con delle differenze. “Oggi molti brand usano materiali molto meno resistenti per queste toppe. Quelli low cost usano finto cuoio”, conclude l’autore del video.
Chiudiamo con una curiosità relativa a un altro piccolo pezzo dei jeans, ovvero il taschino presente sul lato destro superiore anteriore. A fine 1800, infatti, serviva a custodire l’orologio da taschino dei cowboy, dei minatori e degli operai, proprio per evitare urti o cadute. Visto che è un dettaglio dal prezzo irrisorio e visto che a molti clienti piace, non è stato mai rimosso malgrado oggi meno dell’1% della popolazione usi un orologio da taschino. Chiaramente c’è chi lo sfrutta in caso di necessità, magati mettendoci qualche monetina, il plettro della chitarra o altri oggetti di piccolissime dimensioni.
