Una disciplina sportiva che porta l'adrenalina a livelli mai visti: il rugby in sedia a rotelle, meglio conosciuto come 'murderball', promette di lasciare il segno già dai prossimi Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Ma cos'è esattamente questa attività che sta catturando l'interesse di sempre più appassionati?
Nato in Canada nel 1976 da un'iniziativa spontanea di un gruppo di amici tetraplegici, il rugby in sedia a rotelle ha attraversato una storia fatta di cambiamenti e miglioramenti. Dapprima ideato come un puro passatempo, si è poi evoluto in uno sport paralimpico a tutti gli effetti, oggi stimato e seguito da pubblico e appassionati di tutto il mondo.
La prima apparizione del rugby in sedia a rotelle ai Giochi Paralimpici risale alla loro edizione del 2000 a Sydney, ma già nel 1996 era stato presentato come evento dimostrativo. Da quel momento in poi, non ha mancato un'appuntamento paralimpico, consolidandosi come uno degli sport più avvincenti del programma.
Le regole sono state continuamente rivisitate per aumentare la sicurezza dei giocatori mantenendo però l'essenza di questo gioco che prevede intenso contatto fisico e collisioni fra le sedie appositamente progettate per la competizione. Nonostante i miglioramenti sul fronte della protezione, il rugby in sedia a rotelle rimane uno sport che sa regalare emozioni forti e adrenalina pura agli spettatori.
Per quanto riguarda il regolamento, la squadra vittoriosa è quella che segna più 'ensayos', ovvero supera la linea di meta con la palla in mano. Gli atleti hanno quattro periodi da otto minuti ognuno per dimostrare la propria abilità e la propria determinazione in campo, giocando in squadre di quattro componenti miste tra uomini e donne.
I giocatori possono trattenere la palla al massimo per dieci secondi e hanno a disposizione quaranta secondi per segnare. Questo assicura un ritmo serrato del gioco, rendendo ogni match una vera sfida all'ultimo respiro.
Il murderball, dunque, non è soltanto un'attività sportiva paralimpica entusiasmante, ma anche una testimonianza di come possano nascere nuovi sport ricchi di innovazione e partecipazione, segnali significativi della sempre maggiore inclusività sportiva.
Ora che sapete di più sul rugby in sedia a rotelle, siete pronti a seguire e a fare il tifo per i vostri atleti preferiti ai prossimi giochi paralimpici? 🏉✨
"La vita ha un modo di testare la resistenza del nostro spirito. È nel superamento degli ostacoli che scopriamo la nostra vera forza", una frase che risuona con particolare intensità quando riflettiamo sull'evoluzione del rugby paralimpico, o 'murderball', come vivido esempio di questa verità. Questo sport, nato dalla creatività e dalla resilienza di un gruppo di amici tetrapléjicos in Canada nel 1976, si è trasformato in uno dei simboli più potenti dell'inclusione e della determinazione umana. La sua presenza ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024 non è solo un segno della crescente popolarità e del riconoscimento di questa disciplina, ma anche una testimonianza della capacità dello sport di abbattere barriere, fisiche e metaforiche. Il 'murderball' ci insegna che, nonostante le avversità, l'essere umano è capace di reinventarsi e di trovare nuove vie per esprimere il proprio spirito competitivo e la propria passione per la vita. La sua storia è un promemoria potente che, anche nei momenti di maggiore difficoltà, possiamo trovare modi per superare gli ostacoli e celebrare la nostra umanità condivisa.
