Essere sempre in ritardo è una caratteristica che molti di noi hanno sperimentato, sia in prima persona che attraverso amici o colleghi. Ma cosa si cela dietro questa abitudine apparentemente innocua? Secondo la psicologia, l’abitudine al ritardo cronico non è solo una questione di cattiva gestione del tempo, ma può riflettere aspetti profondi della personalità, del comportamento e persino della percezione del tempo.
Uno dei primi aspetti da considerare è che la percezione del tempo varia da persona a persona. Uno studio pubblicato su Frontiers in Psychology (2016) ha dimostrato che alcune persone percepiscono il passare del tempo in modo diverso. Ad esempio, i "ritardatari cronici" potrebbero avere una tendenza naturale a sottovalutare il tempo necessario per completare un compito o per raggiungere una destinazione. Questo fenomeno è noto come “illusione temporale” e si verifica quando una persona percepisce un periodo di tempo come più breve di quanto non sia realmente.
Tipi di personalità associati al ritardo
Il ritardo cronico può essere legato a specifici tratti della personalità. Secondo lo psicologo Jeff Conte, docente alla San Diego State University, esistono due tipi principali di personalità che influenzano il rapporto con il tempo:
- Tipo A: Individui competitivi, organizzati e orientati agli obiettivi. Solitamente puntuali, considerano il tempo una risorsa preziosa e tendono a pianificare tutto nei minimi dettagli.
- Tipo B: Persone più rilassate, creative e meno stressate dal tempo. Spesso tendono a essere in ritardo perché non percepiscono lo scorrere del tempo con urgenza e danno priorità alla flessibilità.
Chi appartiene al Tipo B è più incline al ritardo cronico, non per mancanza di rispetto, ma perché il loro modo di pensare è meno orientato alle scadenze rigide.
Cause psicologiche del ritardo cronico
Diverse teorie psicologiche spiegano il perché alcune persone siano costantemente in ritardo. Tra le principali:
- Procrastinazione: Secondo la dottoressa Linda Sapadin, psicologa e autrice, molte persone ritardano perché sono procrastinatrici croniche. Questo comportamento può essere legato a insicurezze, paura del fallimento o difficoltà a prendere decisioni.
- Ricerca di adrenalina: Alcune persone si sentono più energiche e motivate sotto pressione. Arrivare in ritardo o fare le cose all’ultimo minuto può essere una strategia inconscia per ottenere una "scarica di adrenalina" che le aiuti a concentrarsi meglio.
- Bisogno di controllo: Essere in ritardo può essere una forma di controllo sociale. Secondo la psicologa Diana DeLonzor, autrice del libro Never Be Late Again, alcune persone utilizzano il ritardo per affermare il loro potere o per sfuggire a situazioni che percepiscono come stressanti o poco piacevoli.
Aspetti emotivi e relazionali
Il ritardo cronico può anche riflettere un atteggiamento inconscio verso gli impegni o le relazioni. Secondo un articolo pubblicato su Psychology Today, alcune persone in ritardo potrebbero inconsciamente trasmettere un messaggio. Ad esempio:
- Paura di affrontare la situazione: Il ritardo può essere un modo per evitare qualcosa di spiacevole, come una riunione stressante.
- Bisogno di attenzione: Essere in ritardo può attirare l’attenzione, anche se negativa, e può soddisfare un bisogno emotivo di essere notati.
- Sottovalutazione degli impegni: In alcuni casi, il ritardo è semplicemente il risultato di un comportamento disorganizzato o di una tendenza a dare priorità ad altre attività.

Come gestire il ritardo cronico
Per chi soffre di ritardo cronico, gli esperti consigliano alcune strategie pratiche:
- Impostare orari realistici: Pianificare più tempo del necessario per ogni attività.
- Riconoscere i propri limiti: Capire quando si stanno prendendo troppi impegni e imparare a dire di no.
- Usare strumenti di gestione del tempo: Allarmi, calendari e app possono aiutare a tenere traccia degli impegni.
- Riflettere sulle proprie emozioni: Capire le motivazioni profonde dietro il ritardo può aiutare a modificarne il comportamento.
