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Una donna di 49 anni che ha lavorato per alcuni anni come medico ha deciso di diventare DJ. Un cambio oggettivamente radicale di carriera. Ma cosa l'ha spinta a fare un lavoro così diverso dal precedente?
Carolina Lewis, 49 anni, nata a Córdoba, in Argentina, è una donna che non si è mai accontentata di seguire un solo sentiero nella vita. Cresciuta in una famiglia di professionisti della salute, con un padre medico e una madre odontoiatra, Carolina sembrava destinata a un futuro certo nella medicina come i suoi genitori. Ma il destino aveva in serbo qualcosa di diverso per lei: un’avventura tra due mondi apparentemente incompatibili, quello del camice bianco e della musica elettronica.

Oggi Carolina è un esempio vivente di come le passioni possano convivere e fiorire, anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili. La sua decisione di lasciare il lavoro in ospedale per diventare una DJ a tempo pieno è la prova che il coraggio e la determinazione possono ridefinire qualsiasi percorso di vita.
Una carriera medica interrotta, ma non dimenticata
Dopo un test vocazionale durante il liceo che indicava chiaramente "medicina", Carolina non ebbe dubbi: il suo futuro era nella cura delle persone. D'altronde con due genitori in quel settore, sembrava la conseguenza più ovvia. Appena terminate le superiori, si iscrisse alla facoltà di Medicina a Córdoba, ma la vita le riservò una sfida inaspettata. A 22 anni rimase incinta e decise di mettere in pausa gli studi per dedicarsi al figlio Nicolás. Ritornò sui banchi universitari cinque anni dopo, riuscendo a laurearsi e a intraprendere una carriera come dermatologa.
Tuttavia, dietro al successo professionale si celava un’altra passione: la musica elettronica. Carolina racconta che questa passione nacque come una via di fuga durante i periodi più difficili della sua vita. Trovava conforto nel ritmo, nei suoni, e nell’energia che la musica trasmetteva. Nonostante ciò, mai avrebbe pensato di poter calcare un palco come DJ.
L’incontro che le cambiò la vita
Tredici anni fa, un incontro casuale con il produttore Matthew Bushwacka cambiò tutto. “Mi disse che avevo orecchio e che non c’erano molte donne DJ. Questo mi fece riflettere”, racconta Carolina. Da quel momento, iniziò a studiare in segreto, conciliando il lavoro in ospedale con le prime esperienze in console. Ma non fu semplice: il tempo era poco e le pressioni del lavoro medico erano sempre presenti. La svolta arrivò quando decise di partire per l’Europa e suonare in luoghi iconici come Ibiza e Barcellona. Fu allora che realizzò di poter davvero trasformare questa passione in una carriera. "Suonare in Europa mi ha fatto capire quanto lontano potevo arrivare", ricorda con emozione.
Le sfide di una doppia identità
Essere medico e DJ non è stato facile. Carolina ha affrontato pregiudizi sia nell’ambiente ospedaliero che in quello musicale. “Al lavoro mi facevano sentire fuori posto quando scoprirono che ero una DJ. Non mi concedevano permessi e mi rendevano la vita difficile. Durante la pandemia, mi misero a fare guardie senza darmi l’opportunità di lavorare come dermatologa”, racconta.
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Nonostante tutto, Carolina non ha mai abbandonato nessuna delle sue due passioni. Oggi vive nella provincia di Buenos Aires, dove si dedica principalmente alla musica elettronica, ma senza dimenticare la medicina. Ha in programma di aprire un consultorio privato per conciliare entrambi i mondi. “La medicina è sempre stata nel mio cuore, ma la musica mi rende felice in un modo unico”, afferma.
Un futuro tra note e ricette
Ora Carolina si divide tra concerti in diverse parti del mondo e la realizzazione di un nuovo obiettivo: pubblicare la sua musica originale entro il 2025. “Voglio lasciare il mio segno nella musica elettronica”, dice con determinazione. Nel frattempo, sogna di ritornare alla dermatologia in ambito privato, continuando a coltivare il suo amore per entrambe le carriere. La sua famiglia, che inizialmente aveva paura che lasciasse la medicina, oggi la sostiene completamente. “I miei genitori ora capiscono quanto la musica mi renda felice”, conclude Carolina, con un sorriso che racconta tutta la sua gratitudine per il percorso intrapreso.
