Perché da adulti il tempo passa più in fretta? La risposta, secondo la psicologia

Quante volte abbiamo sentito dire, o pensato noi stessi, che “il tempo vola” quando si cresce? Quella che sembra una sensazione universale ha affascinato psicologi, neuroscienziati e filosofi per decenni. Ma perché il tempo sembra accelerare con l’età? La risposta non è semplice, ma la psicologia offre alcune teorie interessanti che aiutano a spiegare questo fenomeno.

Il primo punto da chiarire è che il tempo non "passa" più velocemente in senso oggettivo; è la nostra percezione a cambiare. La psicologia definisce questa sensazione come un fenomeno legato alla memoria, all’attenzione e all’esperienza vissuta. In altre parole, il nostro cervello interpreta il trascorrere del tempo in base a una serie di fattori cognitivi ed emotivi.

La proporzione della vita vissuta

Una delle teorie più comuni per spiegare questo fenomeno è quella della proporzione della vita vissuta. Quando siamo bambini, ogni anno rappresenta una percentuale significativa della nostra esistenza. Ad esempio, per un bambino di 10 anni, un anno equivale al 10% della sua vita. Per un adulto di 50 anni, invece, lo stesso anno rappresenta solo il 2%. Di conseguenza, gli anni sembrano "pesare" di meno man mano che accumuliamo esperienze e anni di vita.

La novità e la memoria

Un altro fattore cruciale è legato alla memoria e alla novità delle esperienze. Durante l’infanzia e l’adolescenza, quasi tutto ciò che viviamo è nuovo: impariamo a camminare, a parlare, andiamo a scuola, affrontiamo esperienze mai provate prima. Ogni nuova esperienza richiede più attenzione e viene elaborata con maggiore profondità, il che fa sì che quei momenti sembrino più lunghi quando li ricordiamo.

Spesso si dice che "il tempo vola". Non è oggettivamente così: si tratta di una semplice percezione
Spesso si dice che "il tempo vola". Non è oggettivamente così: si tratta di una semplice percezione

Con l’età, le esperienze tendono a diventare più ripetitive e prevedibili. Andare al lavoro ogni giorno, fare la spesa, cucinare e svolgere attività di routine non stimola il cervello come accade con qualcosa di nuovo. Di conseguenza, il tempo sembra scorrere più velocemente, perché il nostro cervello "compressa" i ricordi di eventi simili.

Il ruolo dell’attenzione

La psicologia cognitiva suggerisce che il modo in cui prestiamo attenzione al presente influenzi la nostra percezione del tempo. I bambini vivono spesso con una mente pienamente presente, immersi nel "qui e ora". Al contrario, gli adulti tendono a preoccuparsi del futuro o a ripensare al passato, perdendo la connessione con l’istante presente. Questa mancanza di attenzione può contribuire alla sensazione che il tempo scorra più rapidamente.

Le emozioni e lo stress

Anche le emozioni giocano un ruolo fondamentale. Quando siamo impegnati in attività piacevoli o appassionanti, il tempo sembra volare, mentre situazioni di stress o di ansia possono farci sentire il tempo come "più lento" sul momento, ma più rapido in retrospettiva. La vita adulta è spesso piena di scadenze, responsabilità e routine, elementi che possono accentuare la percezione di un tempo che sfugge.

Cosa possiamo fare per rallentare il tempo?

Anche se non possiamo fermare il tempo, possiamo cambiare il modo in cui lo viviamo. Ecco alcuni suggerimenti basati sulle ricerche psicologiche:

  1. Crea nuove esperienze: Uscire dalla routine, viaggiare, imparare una nuova abilità o affrontare nuove sfide stimola il cervello e rallenta la percezione del tempo.
  2. Pratica la consapevolezza (mindfulness): Vivere il momento presente e dedicare attenzione consapevole a ciò che stiamo facendo può aiutare a dilatare la percezione del tempo.
  3. Coltiva relazioni significative: I momenti vissuti con le persone che amiamo hanno un impatto emotivo più profondo e spesso lasciano ricordi più vividi.

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