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Arriverà davvero il grande Gelo dopo l'Epifania? Il colonnello Mario Giuliacci ha pubblicato le previsioni del tempo fino al 12 gennaio e ci aspetta un periodo ricco di novità e sconvolgimenti.
Il 2024 è praticamente finito. Con l’approssimarsi del nuovo anno, l’attenzione degli italiani si concentra sul meteo, in particolare sulla possibilità di un drastico cambiamento delle condizioni climatiche dopo l’Epifania. A fare chiarezza ci pensa il colonnello Mario Giuliacci, che nel suo ultimo aggiornamento video del 2024 ha delineato le tendenze per i primi 12 giorni del 2025.
Un inizio d’anno stabile, ma freddo
Secondo Giuliacci, il 1° gennaio si presenterà stabile e asciutto su tutte le 20 regioni italiane. Un Capodanno senza piogge, dunque, che permetterà di godere delle festività senza particolari disagi meteorologici. Tuttavia, le temperature minime al Nord saranno piuttosto basse, oscillando tra 0 e 3 gradi, con il rischio di gelate mattutine nelle zone interne e sopra i 200 m s.l.m. Sarà un inizio d’anno dal sapore decisamente invernale, sebbene senza fenomeni significativi.
La Befana sotto la pioggia
Le condizioni cambieranno già dal 2 gennaio, quando una prima perturbazione raggiungerà l’Italia, portando deboli piogge su Liguria e Toscana. Questa perturbazione si intensificherà il giorno successivo, il 3 gennaio, quando le precipitazioni interesseranno gran parte del Centro-Sud, bagnando Lazio, Campania, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia. Insomma, l'alta pressione che ha caratterizzato il periodo dal 26 al 31 dicembre sta per cedere.
Sabato 4 gennaio vedrà ancora piogge sparse su Calabria, Basilicata, Puglia e Campania, mentre domenica 5 le precipitazioni si concentreranno sulle regioni tirreniche del Nord e del Centro fino a toccare marginalmente la Campania. Nonostante la persistenza della pioggia, Giuliacci rassicura che si tratterà di fenomeni deboli, senza temporali o situazioni tali da richiedere allerte meteo.

Con l’arrivo dell’Epifania, però, Giuliacci annuncia che una nuova e più robusta perturbazione potrebbe portare piogge significative, soprattutto lungo le regioni tirreniche. Questa fase instabile segnerà un punto di svolta per il meteo della prima metà di gennaio.
L’irruzione di aria artica e il gelo atteso
Dopo l’Epifania, tra il 6 e il 9 gennaio, si prevede una breve tregua caratterizzata da condizioni variabili e temperature in graduale calo. Sarà però il 9 gennaio a segnare il vero ingresso del freddo invernale, con una probabile irruzione di aria artica che dovrebbe interessare tutta la Penisola. Questa massa di aria fredda potrebbe portare nevicate anche in pianura al Centro-Sud, un evento raro e significativo per molte regioni.
Secondo Giuliacci, il maltempo e le basse temperature dovrebbero caratterizzare i giorni successivi fino al 12 gennaio. Dopo questa data, le previsioni diventano meno affidabili, ma i primi segnali a lungo termine indicano la possibilità di un periodo freddo prolungato che potrebbe estendersi almeno fino al 20 gennaio.
Temperature e dinamiche meteorologiche
Dal 2 al 5 gennaio, le temperature massime cresceranno leggermente e saranno al di sopra delle medie del periodo. Dal 6 gennaio, con l’avanzare dell’aria artica, le temperature caleranno progressivamente, raggiungendo i tipici valori invernali entro il 9 gennaio. Questa fase di freddo intenso sarà accompagnata da condizioni dinamiche, con alternanza tra giornate soleggiate, nuvolose e piovose.
Cosa aspettarsi oltre il 12 gennaio
Le previsioni oltre il 12 gennaio restano al momento incerte. Tuttavia, gli indizi suggeriscono che il freddo potrebbe proseguire, potenzialmente inaugurando una seconda metà di gennaio caratterizzata da temperature rigide e fenomeni nevosi. Per avere una conferma, sarà necessario attendere aggiornamenti più vicini nel tempo.
