I 4 paesi più sicuri al mondo in caso di Terza Guerra Mondiale secondo gli esperti di sicurezza internazionale

In un contesto globale sempre più instabile, con tensioni geopolitiche in crescita, molte persone si chiedono quali potrebbero essere i luoghi più sicuri in caso di un conflitto su larga scala come una Terza Guerra Mondiale. Secondo gli esperti di sicurezza internazionale e analisi riportate dal quotidiano britannico Daily Mirror, alcuni paesi si distinguono per la loro combinazione di isolamento geografico, risorse naturali, stabilità politica ed economica. Ecco i quattro paesi considerati i migliori rifugi in caso di una crisi globale, presentati in ordine inverso.

4. Figi: un paradiso tropicale isolato

Le Figi (talvolta indicate anche da alcuni italiani con la grafia inglese Fiji), situate nel Pacifico meridionale, sono un arcipelago lontano dalle principali aree di conflitto geopolitico. Questo isolamento geografico rappresenta una delle maggiori risorse di questa nazione, rendendola un rifugio sicuro in tempi di crisi. Con una popolazione totale che non supera i 900.000 abitanti e una capitale, Suva, che ospita circa 90.000 persone, le Figi offrono un ambiente tranquillo e poco densamente popolato.

Una delle tante spiagge paradisiache delle Isole Figi, considerate uno dei paesi più sicuri al mondo
Una delle tante spiagge paradisiache delle Isole Figi, considerate uno dei paesi più sicuri al mondo

Nonostante la loro economia non sia tra le più sviluppate, le Figi possono contare su abbondanti risorse naturali e una posizione strategica lontana da potenziali teatri di guerra. Le isole sono autosufficienti per molte necessità alimentari e dispongono di spiagge e paesaggi che le rendono non solo sicure, ma anche affascinanti.

3. Cile: stabilità economica e vantaggi geografici

In Sud America, il Cile emerge come una delle opzioni più sicure. Grazie alla sua posizione sulla costa occidentale del continente, il paese è lontano dai principali epicentri di conflitto globale. La stabilità economica e politica del Cile, unita alle sue abbondanti risorse naturali, rappresenta un ulteriore punto di forza.

Santiago, la capitale, è un importante centro economico e strategico, ma gran parte del paese offre ampie aree scarsamente popolate e protette dalla Cordigliera delle Ande, che funge da barriera naturale. Il Cile gode inoltre di relazioni internazionali solide, mantenendo stretti legami con Stati Uniti e Regno Unito, il che lo rende un rifugio sicuro in un contesto globale turbolento.

2. Islanda: energia rinnovabile e isolamento naturale

L’Islanda, una piccola isola nel nord dell’Atlantico, è nota per la sua abbondanza di energia rinnovabile e la bassa densità di popolazione. Con poco più di 370.000 abitanti, il paese è geograficamente isolato, situato a circa 800 chilometri dalla Scozia e 950 dalla Norvegia, rendendolo meno vulnerabile a eventuali attacchi o conflitti diretti.

L’energia geotermica e idroelettrica garantisce al paese una fonte di approvvigionamento sostenibile e indipendente, mentre la stabilità politica e l’assenza di vicini problematici rendono l’Islanda uno dei luoghi più sicuri in cui rifugiarsi. La sua lontananza dai grandi centri abitati e la resilienza della popolazione locale completano il quadro.

1. Nuova Zelanda: isolamento e autosufficienza

In cima alla lista si trova la Nuova Zelanda, considerata dagli esperti il paese più sicuro al mondo in caso di Terza Guerra Mondiale. La sua posizione remota nel Pacifico meridionale, lontana da potenziali conflitti internazionali, e la capacità di autosufficienza alimentare la rendono un’opzione imbattibile.

La Nuova Zelanda è rinomata per le sue riserve naturali e per un surplus agricolo che le consentirebbe di evitare crisi alimentari anche in condizioni globali difficili. L’organizzazione Rethinking Security sottolinea che il paese sarebbe anche "relativamente protetto dagli effetti di un inverno nucleare". A ciò si aggiunge una popolazione ben istruita, un'economia stabile e una società sostanzialmente pacifica, che contribuiscono a fare della Nuova Zelanda il rifugio ideale in un mondo in crisi.

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