Italiana che vive in Australia mostra come si fa la spesa nelle zone remote: "In Italia non funzionerebbe"

Lupaontheroad, un’italiana che da qualche mese si è trasferita in Australia, ha condiviso un video su un aspetto affascinante della vita nelle zone remote del Paese oceanico. In queste aree, dove anche raggiungere un negozio di alimentari può essere complicato, la spesa di frutta e verdura avviene in modo unico e sorprendentemente semplice. Un sistema che, come molti utenti hanno commentato sotto il suo video, sarebbe difficilmente immaginabile in Italia.

In Australia, lungo le strade delle zone rurali, a ridosso dei campi coltivati, è possibile trovare piccole strutture in legno che fungono da punti vendita per i prodotti freschi. Sugli scaffali si trovano frutta e verdura di stagione, raccolte direttamente dai contadini. Nel video di Lupaontheroad si vedono fragole, zucche, zucchine e altre cucurbitacee, presentate in modo semplice e rustico.

Il funzionamento del sistema è straordinariamente lineare: i prezzi dei prodotti sono indicati in modo chiaro, talvolta perfino scritti con un pennarello direttamente sulla buccia del frutto. Chi vuole acquistare, non deve fare altro che lasciare i soldi in una cassetta chiusa con un lucchetto, prendere ciò di cui ha bisogno e proseguire il suo viaggio. Nessun venditore, nessuna telecamera di sicurezza: tutto è basato sulla fiducia. Si potrebbe obiettare che non ci sono oggetti preziosi in vista. Alcune zucche particolarmente grandi vengono vendute a 6 dollari australiani, l'equivalente di 3.60€.

Un sistema impensabile in Italia?

Nel video, Lupaontheroad si chiede se un sistema del genere potrebbe funzionare in Italia. La risposta del pubblico è stata quasi unanime: no. Molti commentatori hanno sottolineato che in Italia il rischio di furti o comportamenti scorretti sarebbe troppo alto. L'idea di lasciare prodotti esposti senza alcuna sorveglianza e fidarsi del fatto che tutti paghino il prezzo richiesto sembra essere, purtroppo, poco compatibile con la mentalità diffusa nel nostro Paese.

Siamo nell'Australia remota: sul cartello c'è scritto che bisogna pagare
Siamo nell'Australia remota: sul cartello c'è scritto che bisogna pagare lasciando i soldi nella cassetta. Come si può vedere, i prezzi sono scritti a pennarello sulla buccia dell'ortaggio.

"Da noi si porterebbero via tutto senza lasciare un euro, compresa la cassetta dei soldi", ha scritto un utente. Un altro ha aggiunto: "Il problema non è solo la disonestà, ma anche la mancanza di cultura per sistemi basati sulla fiducia". In effetti, in Italia, dove la presenza di furbetti e truffatori è spesso oggetto di aneddoti e battute, l’idea di un sistema così ingenuo e trasparente sembra lontana dalla realtà.

Un modello sostenibile e pratico

Nonostante lo scetticismo espresso da molti, il sistema adottato in Australia offre diversi vantaggi. Prima di tutto, permette di ridurre la distanza tra produttore e consumatore, garantendo che i prodotti arrivino freschi e a un costo contenuto. Inoltre, è un approccio pratico per le aree remote, dove non sempre è possibile avere un negozio fisico o un mercato. Questo modello promuove anche una forma di sostenibilità economica e ambientale, riducendo il bisogno di intermediari e di spostamenti superflui.

Fiducia come valore culturale

Il successo di questo sistema in Australia non è solo una questione di praticità, ma riflette una mentalità collettiva basata sulla fiducia reciproca. Nelle comunità rurali australiane, l’onestà è un valore fondamentale, e c’è un tacito accordo tra produttori e consumatori: chi compra sa che il denaro lasciato nella cassetta andrà direttamente al contadino, e questo incentivo alla trasparenza rende il sistema efficiente e sostenibile.

 

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