Esperto di torrefazione è categorico: "Non bevete il caffè decaffeinato!", ecco perché

Un esperto di caffè, che gestisce una microtorrefazione a Roma, ha avvertito tutti che bere caffè decaffeinato è "sbagliato" per diversi motivi. Ecco la sua versione.

Antonello, esperto e appassionato di caffè, gestisce la microtorrefazione romana "Artigiano del Caffè". Un suo video, di recente, sta facendo discutere. L'appello perentorio ai suoi follower su Instagram è: "Non bevete il caffè decaffeinato!". Ma perché questa affermazione così netta? Antonello elenca una serie di motivi che, a suo parere, rendono il caffè decaffeinato una scelta da evitare. Il problema principale risiede nel metodo con cui viene privata della caffeina la materia prima.

I metodi chimici della decaffeinizzazione

"Il caffè decaffeinato è trattato chimicamente!" spiega Antonello. "Per togliere la caffeina si utilizzano sostanze chimiche che passano all'interno del chicco, eliminando la caffeina, ma alcune di queste sostanze rimangono nel chicco stesso. Quando ordiniamo un decaffeinato al bar e viene estratto, quelle sostanze finiscono nella tazzina e vengono ingerite, con possibili effetti negativi sulla salute".

L'esperto di torrefazione è categorico: a suo dire, non bisogna bere il caffè decaffeinato.
L'esperto di torrefazione è categorico: a suo dire, non bisogna bere il caffè decaffeinato.

Il processo chimico utilizzato in molti casi prevede l'impiego di solventi come il diclorometano o l'acetato di etile, sostanze che possono lasciare residui nel prodotto finale. Anche se le quantità di queste sostanze rientrano nei limiti di sicurezza imposti dalle normative, l'idea di ingerire residui chimici nel caffè non è certo rassicurante per i consumatori più attenti.

Il metodo ad acqua calda: un'alternativa discutibile

Esiste anche un metodo alternativo di decaffeinizzazione, noto come il metodo ad acqua calda, che elimina la caffeina senza ricorrere a solventi chimici. Tuttavia, Antonello avverte: "Ma nun pensa' che è meglio!". Il motivo? Anche se questo metodo evita l’uso di sostanze chimiche, l'acqua calda altera la struttura del chicco. "L’acqua dev’essere calda per poter estrarre la caffeina, ma passando all’interno del chicco, quest’ultimo subisce una sorta di pre-tostatura. Quando lo portiamo in torrefazione, per nascondere i difetti creati da quest’acqua calda, bisogna tostarlo di più. Questo processo genera sostanze dannose per il corpo umano, che poi finiscono nella tazzina che andate a bere."

In altre parole, anche se il metodo ad acqua è più naturale rispetto a quello chimico, il risultato finale non è ottimale, né per il sapore né per la salute.

La migliore alternativa: il caffè arabica monorigine

Se il decaffeinato non è la soluzione ideale, quale caffè dovrebbe scegliere chi vuole ridurre il consumo di caffeina senza rinunciare al piacere della bevanda? Secondo Antonello, la risposta è semplice: "Il miglior caffè di tutti è quello di qualità arabica, monorigine. Ha poca caffeina in modo del tutto naturale". Le varietà di caffè arabica contengono naturalmente meno caffeina rispetto alla robusta, senza la necessità di subire processi di decaffeinizzazione. Inoltre, scegliere un caffè monorigine, proveniente da una singola piantagione, garantisce una qualità superiore rispetto alle miscele industriali, spesso composte da chicchi di provenienza diversa e con livelli di tostatura variabili.

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