Costretta a pagare 60€ per colpa di una bottiglia d'acqua su un volo Ryanair: cos'è successo davvero

Una passeggera che ha preso un aereo Ryanair ha dovuto pagare 60 euro per imbarcare una bottiglia d'acqua sul suo volo da Dublino, suscitando polemiche e curiosità sulle rigide politiche della compagnia aerea low-cost. Ma cosa è successo davvero?

La vicenda ha coinvolto una donna di nome Ruby Flanagan, che stava viaggiando da Dublino a Londra Stansted il 4 febbraio; nello specifico era il viaggio di ritorno. Come molte persone, ha provato a portare con sé un bagaglio che superava le dimensioni consentite da Ryanair, ossia 40 x 20 x 25 cm. La compagnia è nota per far rispettare scrupolosamente questa regola, con il rischio che i passeggeri vengano fermati e costretti a pagare un sovrapprezzo per imbarcare il bagaglio. Arrivata al gate, Ruby è stata fermata dal personale della compagnia, che le ha chiesto di inserire la bottiglia d'acqua (da 2 litri, dettaglio fondamentale) all'interno della borsa. Dopo vari tentativi per farcela stare, la borsa ha assunto una forma irregolare, con la cerniera che a fatica riusciva a chiudersi.

Nonostante i suoi sforzi, al momento della scansione della carta d'imbarco, un altro membro dello staff Ryanair ha stabilito che il suo bagaglio fosse comunque troppo grande. Di conseguenza, è stata indirizzata al banco per pagare un supplemento di 60 euro, una spesa obbligata per poter portare a bordo la sua borsa. Nel frattempo, Ruby ha notato che altri passeggeri passavano senza problemi con zaini, computer portatili e persino sacchetti di cibo.

60€ per una bottiglia d'acqua sul volo Ryanair: la precisazione

Sconvolta dall'esperienza, ha definito la situazione "frustrante e ingiusta", sottolineando la disparità di trattamento tra passeggeri. Ha raccontato che, a quel punto, era diventata una "cliente difficile", ma non riusciva a comprendere il motivo per cui alcuni oggetti venissero tollerati e altri no. Simon Calder, esperto di viaggi, ha spiegato che, per quanto possa sembrare ingiusto, la compagnia aerea aveva il diritto di far rispettare la sua politica sui bagagli. "Capisco la frustrazione di Ruby, è un'esperienza sgradevole e costosa quando si viene fermati per le dimensioni del bagaglio. Tuttavia, Ryanair ha stabilito regole chiare ed è libera di applicarle con rigore", ha dichiarato.

Sebbene la passeggera non lo abbia specificato, è probabile che fosse una bottiglia d'acqua in plastica da 2 litri oppure una grossa borraccia.
Sebbene la passeggera non lo abbia specificato, è probabile che fosse una bottiglia d'acqua in plastica da 2 litri oppure una grossa borraccia.

Secondo Calder, una possibile alternativa sarebbe stata quella di eliminare alcuni oggetti meno importanti piuttosto che dover pagare il sovrapprezzo. "In una situazione simile, se mi trovassi al limite, inizierei a buttare via cose come calzini o altri piccoli oggetti per evitare il costo extra", ha aggiunto. Dopo aver richiesto chiarimenti, Ryanair ha rilasciato una dichiarazione ufficiale spiegando che Ruby aveva acquistato un biglietto con tariffa Basic, che consente di portare solo una piccola borsa personale. Poiché il suo bagaglio non rispettava le dimensioni richieste, le è stato applicato il supplemento standard per il bagaglio in eccesso.

A conti fatti, per Ruby sarebbe stato più conveniente disfarsi della bottiglia d'acqua e comprarne una nuova a destinazione, piuttosto che pagare i 60 euro della sanzione. Non è chiaro perché la donna non ci abbia pensato. L'episodio ha riacceso il dibattito sulle rigide norme di Ryanair e sulla necessità per i passeggeri di essere ben informati prima di partire, per evitare spiacevoli sorprese.

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