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Bere una spremuta d’arancia appena fatta è un gesto molto comune tra gli italiani, soprattutto durante la stagione invernale. È considerata una scelta salutare da molti, grazie all’elevato contenuto di vitamina C e alla freschezza che offre. Tuttavia, in tanti si chiedono: bere una spremuta è davvero la stessa cosa che mangiare un’arancia intera? La risposta arriva dal dottor Angelo Verde, nutrizionista italiano molto seguito sui social, che chiarisce i dubbi in uno dei suoi ultimi video.
Secondo il dottor Verde, la differenza principale tra mangiare un’arancia e berne la spremuta risiede nelle fibre. "La maggior parte dei nutrienti della frutta sta nella sua polpa," spiega il nutrizionista. Quando si mangia un frutto intero, si consumano non solo le vitamine e i sali minerali, ma anche le fibre contenute nella polpa e nella parte bianca (detta albedo). Le fibre sono fondamentali per rallentare l’assorbimento degli zuccheri, favorire la digestione e aumentare il senso di sazietà.
Al contrario, quando si prepara una spremuta, gran parte della polpa - e quindi delle fibre - viene rimossa. "Bere una spremuta equivale a ingerire acqua e zucchero (fruttosio, ndr), con un apporto nutrizionale nettamente inferiore rispetto al frutto intero," sottolinea Verde.
L’importanza delle fibre nella dieta
Le fibre sono una componente essenziale per la salute. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un apporto giornaliero adeguato di fibre può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro. Inoltre, contribuiscono al benessere dell’intestino e aiutano a controllare i livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue.
Quando si consuma un’arancia intera, le fibre presenti rallentano l’assorbimento del fruttosio, evitando picchi glicemici improvvisi. Questo effetto si perde con la spremuta, che viene assorbita molto più rapidamente dall’organismo. Per questo motivo, le spremute, pur essendo naturali, possono comportarsi in modo simile alle bevande zuccherate dal punto di vista glicemico, soprattutto se consumate in eccesso.
Quante arance servono per una spremuta?
Un altro aspetto importante è la quantità di frutta necessaria per ottenere una spremuta. Mentre mangiare un’arancia fornisce circa 60 calorie e una dose moderata di zuccheri, una spremuta fatta con tre o quattro arance può facilmente raddoppiare o triplicare l’apporto calorico e zuccherino. Con la spremuta stiamo assumendo lo zucchero di più frutti in pochissimo tempo, senza però beneficiare delle fibre che limitano l’assorbimento del fruttosio, di fatto. Questo è particolarmente rilevante per chi cerca di controllare il peso o per le persone affette da diabete, che devono prestare attenzione all’indice glicemico degli alimenti consumati.
La spremuta fa male?
Molti potrebbero chiedersi se la spremuta d’arancia, quindi, faccia male. La risposta è no, ma con delle precisazioni. La spremuta non è dannosa, anzi, apporta comunque vitamina C, antiossidanti e acido folico, utili per rafforzare il sistema immunitario e contrastare i radicali liberi. Tuttavia, non è salutare quanto mangiare il frutto intero e non dovrebbe essere considerata un sostituto della frutta nella dieta quotidiana.

Il dottor Verde consiglia di consumare spremute con moderazione e preferibilmente non a stomaco vuoto, per evitare bruschi aumenti della glicemia. Inoltre, suggerisce di evitare l’aggiunta di zucchero e di bere la spremuta subito dopo averla preparata, per preservarne le vitamine che si degradano rapidamente a contatto con l’aria.
Quando è meglio preferire l’arancia intera?
Mangiare un’arancia intera è sempre la scelta migliore, specialmente per chi cerca di:
- Aumentare il senso di sazietà: le fibre contribuiscono a sentirsi pieni più a lungo.
- Tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue: importante per chi soffre di diabete o insulino-resistenza.
- Favorire la digestione: le fibre aiutano a prevenire la stitichezza e a mantenere l’intestino in salute.
- Assumere meno calorie: un’arancia intera fornisce meno zuccheri e calorie rispetto a una spremuta fatta con più frutti.
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